Smi, lettera aperta al presidente Vincenzo De Luca
30 Giugno 2020Il segretario regionale Sindacato medici italiani, Luigi De Lucia: “Occorre una svolta per potenziare la medicina territoriale e la medicina generale della Regione Campania”.
“La recente pandemia da coronavirus ha evidenziato la necessità di potenziare la medicina generale e quella territoriale – si legge nel documento del sindacato medico – puntando alla risoluzione di scelte irrisolte a cui tocca dare soluzioni efficaci e quanto mai urgenti.
In Campania al primo posto delle questioni irrisolte c’è il problema delle assegnazioni degli ambiti carenti di assistenza primaria, che riguarda la graduatoria definitiva di centinaia di medici di medicina generale, anno 2019, e dei medici “continuità assistenziale” (ex guardia medica). Un problema esploso pubblicamente, poco tempo fa, quando centinaia di medici hanno manifestato sotto la sede della Regione, al centro Direzionale di Napoli.
La svolta che rivendichiamo per rafforzare la medicina generale e quella territoriale, è dettata anche da fenomeni strutturali che l’attraversano come, ad esempio, i numerosi pensionamenti attesi nei prossimi mesi ed anni; di conseguenza la sanità campana potrebbe rischiare il tracollo non solo a causa dell’emergenza coronavirus ma anche per il perdurare di un certo lassismo nell’ambito delle scelte amministrative.
Per queste ragioni, è quanto mai urgente la stabilizzazione dei medici precari, che vivono una esistenza senza certezze da molto tempo e puntare, quindi, all’adeguamento degli organici. In Campania esiste un esercito di medici ultraquarantenni che lavorano da oltre 10 anni come sostituti precari, nella continuità assistenziale e nel 118, che sono in attesa di stabilizzazione o di assegnazione nelle carenza di medicina di base.
C’è d’aggiungere, davanti alle necessità qui indicate, che la struttura regionale della Regione Campania, che deve sovrintendere alla programmazione delle attività dei medici campani, risulta essere sotto organico e mancante di funzionari. In questo senso risultano più evidenti e dirette le responsabilità di tale struttura, in quanto da anni non si è messo mano a processi di ricambio della classe medica, determinando, in qualche modo, il vuoto amministrativo.
Per dipanare questa situazione a tinte fosche chiediamo il coinvolgimento degli Ordini provinciali dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Campania che devono assumere sempre un ruolo di garanzia tra le forze sindacali e la parte pubblica e scendere in campo come protagonisti.
Ci battiamo affinché sia assicurato il diritto di esercitare dignitosamente e stabilmente la professione medica e a tal fine attendiamo che la pubblicazione delle zone carenti sia effettuata in tempi brevissimi per esaudire le aspettative della categoria. Non possiamo arrivare in prossimità delle prossime elezioni regionali con il rischio che i medici di medicina generale diventino oggetto di campagna elettorale.
In Campania occorre impegnarsi per delineare, davvero, un sistema sanitario organizzato e fondato su due direttrici: ospedale e territorio. Il medico di medicina generale deve ritornare ad essere il fulcro del rapporto tra il servizio sanitario e il paziente”.