Smi: medici di famiglia dipendenti del Ssn? ma mancano pure i soldi

Smi: medici di famiglia dipendenti del Ssn? ma mancano pure i soldi

7 Febbraio 2025 Off Di La Redazione

Le notizie  di  questi giorni sulla proposta del Governo di proporre il rapporto di dipendenza al Servizio Sanitario Nazionale  per i medici di medicina generale, superando  il  rapporto convenzionato  e da liberi professionisti con cui i  medici di famiglia storicamente  regolano il loro rapporto di lavoro, ci lasciano basiti, così, Giovanni Senese, Segretario  Regionale Campania dello SMI.
Certamente  la fuga di notizie rispetto a un eventuale  progetto del Ministro Schillaci di rendere i medici di famiglia dipendenti del SSN e la proposta di Forza Italia per mantenerli nell’alveo dell’area convenzionata non aiutato a trovare le soluzioni condivise con la categoria medica.
Riteniamo, allo stesso tempo, che non esistano attualmente  i fondi nella Legge di Bilancio  per progetti fantasiosi sia per la dipendenza  sia per la costituzione di  grandi  Aggregazioni Funzionali Territoriali, forme organizzative della medicina generale, sponsorizzate da qualcuno e che porterebbero alla privatizzazione  e alla fine della medicina  generale  in Italia.
Il lavoro del medico che diventerebbe  dipendente del SSN, si dovrebbe svolgere per la maggior parte nelle Case di Comunità che  si potrebbero rivelare dei luoghi dove i pazienti non arrivano, e probabilmente di nessuna utilità alla popolazione assistita, soprattutto anziana, abituata alla capillarità del servizio degli ambulatori medici.
Non vorremmo che la fretta di predisporre la  riforma  fosse dettata dalla necessità di  riempire le Case di Comunità e per non perdere i finanziamenti del PNRR.
Investiamo, invece da subito,  sulle risorse umane,  sui medici di medicina dell’area convenzionata  equiparando i loro stipendi a quelli europei, innalzando le tutele e garantendo maggiori diritti. Sosteniamo le spese di gestioni degli studi medici, attualmente tutte a carico dei professionisti e prevediamo misure di vantaggio per la loro fiscalità.
Queste misure potrebbero rappresentare degli incentivi  per  le nuove generazioni nell’intraprendere la professione in Campania. Vorremmo ricordare che nella nostra regione sono alcune migliaia i medici che sono in procinto di pensionamento nei prossimi due anni.
Riteniamo indispensabile  avviare un percorso  con il  Governo  per  trovare le migliori soluzioni  per garantire al cittadino un’ adeguata  assistenza territoriale e per chiedere quanto ancora si voglia sostenere il servizio pubblico sanitario, conclude Senese.