Smi: no alla chiusura della continuità assistenziale

Smi: no alla chiusura della continuità assistenziale

15 Dicembre 2019 0 Di Giovanni Senese*

Gentile Direttore, le scrivo in qualità di Responsabile Nazionale Smi (Sindacato Medici Italiani) – Settore Continuità Assistenziale, per chiederle cortesemente di pubblicare la seguente lettera.

 

Quanto appreso a mezzo articolo, pubblicato su altro giornale on line dalla Fimmg Ca Campania, a firma della Vice Segretario vicario Ascione, attinente al “Progetto della Fimmg” per la Continuità Assistenziale non solo sorprende per la contraddittorietà delle dichiarazioni rese ma anche per la gratuità delle stesse. Difatti, il predetto Sindacato pur partecipando agli incontri avuti in Regione Campania per la trattativa della stipula del nuovo Air (a cui la stessa Fimmg spinge per la firma), non ha speso finora una sola parola sulla Continuità Assistenziale durante l’intera contrattazione che è ancora in corso. Ma soprattutto ci si accorge che la Fimmg Ca Campania si sia svegliata solo a seguito delle nostre dichiarazioni a mezzo stampa e senza intervenire tramite il suo responsabile regionale, l’unico forse ad averne la legittimità sindacale.

Ad ogni buon conto allo Smi fa piacere comunque questo dolce ma ritardato risveglio da parte della Fimmg sul tema Ca, anche se questo Progetto di cui la stessa Fimmg parla, al momento non è stato né annunciato e né presentato in sede di Air, ci si augura che lo facciano presto e che non sia solo un libro dei desideri. Al momento la realtà contrattuale depone per una assenza completa della tematica inerente la Ca dai tavoli regionali, sebbene sia lo SMI che altri Sindacati, ad eccezione della stessa Fimmg, l’abbiano sollecitato; infatti,finora non è stata prevista nessuna integrazione strutturata del Servizio di Ca nelle annunciate Aft e nessuna indennitàtelematica per tale integrazione è estata prevista, difatti la predetta indennità al momento è prestabilita per la sola A.P. Lo Smi auspica che la Ca da sempre considerata la cenerentola della Mmg non sia costretta a rientrare a mezzanotte, con la chiusura dei Presidi alle 24 ore, come si sta tentando di fare.

Lo Smi nel pretendere il dovuto rispetto contrattuale al tavolo delle trattative per i medici della Continuità Assistenziale vigilerà affinché vi sia la necessariaintegrazionedi tale Servizio con pari dignità nelle istituende A.F.T., come previsto dal Ruolo Unico della Legge Balduzzi, con l’apertura di tutti i Presidi Territoriali (che si ricorda sono presidi pubblici) che dovranno necessariamente essere potenziati e rinnovati per diventare parte integrante delle imminenti Aft. Si attende di conoscere il Progetto Ca della Fimmg in quanto finora sconosciuto sia alla parte pubblica e sia agli altri sindacati e ci si augura che non solo esista ma che sia in linea con la Legge Balduzzi.

Lo Smi non tollererà nessun diktat proveniente da parte pubblica e lotterà per il mantenimento territoriale di tutti i Presidi di Ca, nel pieno rispetto della Legge Regionale numero 1570/2004, la quale non può essere superata da nessun Air. All’uopo giova ricordare che il Servizio di Continuità Assistenziale (ex guardia medica nel territorio) è stato disciplinato con deliberazione di Giunta Regionale del 6 luglio 2004, numero 1570 (pubblicata sul Burc numero 43 del 6.09.2004) e con essa è stata definita la relativa dotazione organica; ciò al fine di pervenire finalmente alla stabilizzazione dei precari cronici dell’intera Regione Campania, senza alcuna riduzione della pianta organica, ed a tale scopo si sollecita, ancora una volta, la Regione Campania alla pubblicazione delle ormai stagnanti zone carenti perché il momento delle attese infinite è ampiamente scaduto.

 

*Responsabile Nazionale S.M.I. (Sindacato Medici Italiani) Settore Continuità Assistenziale