Smi, rilanciare la sanità pubblica
14 Novembre 2019Abbiamo condiviso con il ministro Speranza la necessità del rilancio del sistema assistenziale pubblico che, rispetto a quello privato, deve ridiventare competitivo e attrattivo.
Oggi (ieri ndr) il Sindacato Medici Italiani ha avuto un proficuo incontro con il ministro della Salute, Roberto Speranza, insieme al segretario generale, in delegazione anche Antonio Bertolini, consigliere nazionale dello Smi”.
Abbiamo discusso soprattutto della legge, al vaglio della Camera dei Deputati, contro le aggressioni ai medici e a danno di chi esercita professioni sanitarie; dell’odontoiatria sociale con la previsione dell’immissione in servizio di medici in possesso della laurea specialistica, delle pari opportunità, che ancora nel mondo medico non vengono riconosciute, nonostante il dato che il 60% della classe medica sia donna. Pari opportunità a cui non si presta attenzione né nei contratti collettivi nazionali di lavoro, né negli accordi nazionali.
Sulle pari opportunità, siamo orgogliosi di aver fatto riconoscere il punteggio per l’astensione obbligatoria di gravidanza a livello delle graduatorie regionali; vorremmo, adesso, che fosse riconosciuto un indennizzo per donne vittime per violenze di genere sul posto di lavoro, nonché che sia dato alle donne medico la possibilità di usufruire dell’opzione donna prevista dall’ultima legge sullo scivolo alla pensione per le donne.
Abbiamo rappresentato al Ministro della Salute, anche la necessità che i presidi di continuità assistenziale non debbano essere chiusi ma potenziati e messi in sicurezza. Come pure deve essere garantita la capillarità della presenza degli studi dei medici di famiglia su tutto il territorio nazionale. Abbiamo condiviso con il Ministro Speranza la necessità del rilancio della sanità pubblica, che rispetto a quella privata deve ridiventare competitiva e attrattiva, con l’urgenza di mettere in pratica misure per l’assunzione di personale sanitario e che si vada verso retribuzioni equiparate agli standard europei, anche perché i medici e i professionisti sanitari non sono più disponibili a far un lavoro di grande responsabilità e venir pagati molto poco.
Bisogna voltare pagina, soprattutto per le nuove leve affinché la professione medica diventi un lavoro attrattivo per chi deve garantire tutti i giorni il diritto alla salute a cittadini italiani. Questi temi saranno i punti qualificanti dello Smi anche all’incontro sul rinnovo del contratto collettivo nazionale che si terrà nel pomeriggio in Sisac.
*Segretario generale Smi