Smi, sovraffollamento dei Pronto Soccorso: “Basta puntare il dito contro i medici di medicina generale”
13 Gennaio 2024“Le Aft (Aggregazioni funzionali territoriali) non rappresentano una novità assistenziale ma già erogano assistenza dalle 8 alle 20 dal lunedì al venerdì negli studi dei medici di famiglia” così Giovanni Senese, Segretario Regionale Campania del SMI, in risposta ad alcune indicazioni contenute in un comunicato dell’ASL Napoli 1 sul sovraffollamento dei Pronto Soccorso.
“Sono circolate notizie infondate, perché non previste dal nostro contratto, dell’ apertura delle Aft anche il sabato nella fascia oraria 8,00/10,00. Notizie false che fanno parte, aggiunge Senese, di una campagna mediatica contro la medicina generale iniziata dai primi di gennaio 2024 che punta il dito contro la nostra categoria per nascondere altre inefficienze del servizio sanitario”.
“Riteniamo che i medici di medicina generale, raccolti in Aft stiano svolgendo il loro ruolo in questo picco di Covid e d’influenza ben oltre gli orari previsti per tutelare la salute degli assistiti grazie all’abnegazione stessa dei medici.
Auspichiamo un coinvolgimento dei medici di famiglia a ruolo unico nelle nascenti Case di Comunità all’interno dei presidi territoriali pubblici ristrutturati con i fondi del PNRR. Prendiamo le distanze da questa vergognosa e incomprensibile campagna denigratoria contro la categoria” conclude Senese.
“Sono circolate notizie infondate, perché non previste dal nostro contratto, dell’ apertura delle Aft anche il sabato nella fascia oraria 8,00/10,00. Notizie false che fanno parte, aggiunge Senese, di una campagna mediatica contro la medicina generale iniziata dai primi di gennaio 2024 che punta il dito contro la nostra categoria per nascondere altre inefficienze del servizio sanitario”.
“Riteniamo che i medici di medicina generale, raccolti in Aft stiano svolgendo il loro ruolo in questo picco di Covid e d’influenza ben oltre gli orari previsti per tutelare la salute degli assistiti grazie all’abnegazione stessa dei medici.
Auspichiamo un coinvolgimento dei medici di famiglia a ruolo unico nelle nascenti Case di Comunità all’interno dei presidi territoriali pubblici ristrutturati con i fondi del PNRR. Prendiamo le distanze da questa vergognosa e incomprensibile campagna denigratoria contro la categoria” conclude Senese.