Smi, va potenziata la medicina del territorio
3 Febbraio 2019Per il sindacato medico, Aggregazioni funzionali territoriali ed Unità complesse cure primarie rappresentano l’unica filtro possibile per evitare accessi impropri negli ospedali.
Durante i recenti lavori svolti dalla Commissione sanità del Consiglio Regionale della Campania sono stati illustrati alcuni progetti di potenziamento del territorio attraverso le Uccp con utilizzo a completamento orario dei medici di continuità assistenziale h 24 per i codici bianchi e verdi. Lo Smi di Napoli con il segretario Ernesto Esposito e il Segretario Nazionale Umus Smi 118, Gennaro Bassano, esprimono apprezzamento ed interesse per questa ipotesi poiché in linea con la normativa vigente (Decreto legge Balduzzi) e l’Accordo collettivo nazionale (Acn) della medicina generale.
È indispensabile sottolineano i sindacalisti dell’Umus-Smi indirizzare per i codici di bassa gravità (bianchi e verdi) gli assistiti presso gli ambulatori dei medici di famiglia o le nuove Aggregazioni funzionali territoriali (Aft) per gli studi dei medici di base , la continuità assistenziale (ex guardia medica) e queste nuove strutture definite dall’Acn e dalla legge Balduzzi Unità complesse cure primarie (Uccp) che consentono al medico di continuità assistenziale in sinergia con altre figure professionali (specialisti ambulatoriali, pediatri ed infermieri) di poter effettuare solo così un vero e determinante filtro per i pronto soccorso. Non si può realizzare – ribadisce ancora una volta Bassano, medico del 118 – un filtro all’interno stesso dei pronto soccorso riducendo il personale di guardia medica nel territorio e soprattutto nel capoluogo Regionale e nelle aree ad elevata densità abitativa perché in pochi metri quadrati si dovrebbero concentrare altre migliaia di persone con ulteriore sovraccarico di lavoro per gli operatori di triage, personale infermieristico e medici con conseguente caos ed elevato rischio per l’ordine pubblico. La recente inaugurazione del moderno presidio di guardia medica a Pontecagnano va nella giusta direzione, una struttura riaperta dalla Asl Salerno che potrebbe presto diventare una UCCP con utilizzo della continuità assistenziale h 24.
Altri presidi che potrebbero essere utilizzati con tale modello assistenziale sono ad esempio l’ex ospedale di Pollena fino a giungere nella Asl Napoli 1 dove pensiamo alla Uccp 24 con utilizzo della continuità assistenziale nell’ospedale S. Gennaro come modello da estendere poi in altri quartieri cittadini con utilizzo del presidio Annunziata ed i distretti sanitari. Non è immaginabile nella stessa Regione adottare modelli diversificati di assistenza territoriale ed è per questo che il nostro impegno è massimo a partire dalla trattativa iniziata con il rinnovo dell’AIR e senza precludere la collaborazione con la parte pubblica al fine di migliorare la assistenza ai cittadini e senza tagliare nessun presidio di continuità assistenziale che è necessario per garantire la assistenza medica festiva e notturna ambulatoriale e domiciliare su tutto il territorio Regionale per tutti i cittadini.