Sorella acqua…
4 Dicembre 2018Tante, oramai le voci che denunciano il crimine dei danni all’ambiente. Nicola Santagata lo fa a modo suo con un libro che diventa un tassello importante per nutrire le coscienze.
“Chiare fresche e dolci acque”…Ma guai a porvi “le membra”. Non si sa mai cosa ne potrebbe scaturire. Una vita spesa tra la medicina e l’osservazione attenta di un ambiente sempre più degradato per la criminalità che vi ha lucrato e per l’incuria di chi doveva controllare e non lo ha fatto. “Acqua malata” – il libro di Nicola Santagata presentato ieri 3 dicembre, nella sala conferenze della biblioteca diocesana in Piazza Duomo a Caserta, presenti il vescovo emerito, Monsignor Raffaele Nogaro, e Padre Alex Zanotelli – diventa così l’ennesimo allarme, una denuncia, un appello accorato condotto in nome e per conto: “di una giustizia assopita che prima o poi deve svegliarsi”.
Nessuna rassegnazione, dunque, nelle parole e nel libro di Sntagata – medico casertano, microbiologo, esperto in tematiche ambientali, già dirigente Arpac – che, senza giri di parole, punta l’indice sul “come politicanti e camorristi hanno avvelenato i cittadini e distrutto la Terra Felix”.
Già in passato, ed in diverse occasioni, lo studioso casertano ha presentato numerose relazioni come quella che evidenziava il disastroso stato di salute dell’area intorno a Lo Uttaro, ad oggi non ancora bonificata, al confine tra San Nicola la Strada, Caserta, Maddaloni e San Marco Evangelista.
Ancora oggi, infatti, teloni incerati coprono tonnellate di rifiuti a Lo Uttaro, ma è uno coperta troppo corta che non può trattenere il percolato che continua ad infiltrarsi nel terreno, nelle falde acquifere. Ad avvelenare. E, in ogni caso, per quanti ampi, quei teloni non bastano a coprire la vergogna di un territorio ripetutamente martoriato nell’indifferenza dei più.