Sorrento, dove “abusare” è facile
8 Novembre 2022Località Malacoccola, acquisti al patrimonio comunale oltre cinquemila metri cubi di abusi edilizi.
Quarant’anni di abusi ( le prime contestazioni urbanistiche risalgono al 1984) in un’area sottoposta a vincoli paesaggistici, di assetto idrogeologico e tutela urbanistica su una superficie di circa 9000 metri quadrati per oltre 5000 metri cubi.
Una vera e propria cittadella abusiva di “Attività Produttiva Turistica-Ricettiva” realizzata in dispregio di tutte le norme in materia di tutela urbanistica di un territorio collinare, digradante verso il mare, Parco Regionale Monti Lattari Sic (Sito di interesse comunitario), con mostruosi abusi edilizi da numerosi manufatti a piscine, stade, parcheggi.
A confermare l’acquisizione al comune di Sorrento la sentenza del giugno 2022 del consiglio di Stato dopo i numerosi rigetti di condono e sanatorie proposte dai conuigi proprietari, residenti nel comune di Sant’Agnello. Ordinato contemporaneamente lo sgombero dell’attività operativa malgrado i vari sequestri. Sulla vicenda era intervenuto a più riprese il presidente del Wwf Terre del tirreno, Claudio d’Esposito che in un ultimo esposto del 25 ottobre 2022 al Procuratore della Repubblica di Torre Annunziata Nunzio Fragliasso, scriveva:
“ Opere edili in area SIC – località Malacoccola – Sorrento”
La sottoscritta associazione WWF Terre del Tirreno, espone quanto segue:
nel Comune di Sorrento, in località Malacoccola, nel febbraio 2020 il WWF denunciava la realizzazione di una strada carrabile in un’area percorsa dalle fiamme appena il mese prima con taglio di alberi, movimento di terreno e sbancamento roccia per portare il tracciato ad una finta costruzione rustica.
In questi giorni c’è stato segnalato come il tracciato da noi denunciato appaia di colore bianco ,ovvero ulteriormente modificato si presume tramite cementificazione, mentre l’edificio rustico appare ormai ultimato.
Si fa presente che la zona in questione delle Tore-Malacoccola è da quasi quattro decenni interessata da un cantiere diffuso e perpetuo, che ha nel tempo trasformato, senza soluzione di continuità e in modo spesso irreversibile, uno degli angoli più interessanti dal punto di vista
paesaggistico ed ambientale dell’intera costiera sorrentino/amalfitana”.