Sorrento, il Chiostro di San Francesco si tinge di giallo

Sorrento, il Chiostro di San Francesco si tinge di giallo

18 Maggio 2022 0 Di Miriam Perfetto

Si dialoga con Maria Rosaria Pugliese, autrice di  romanzi Noir.

 

Sabato 14 maggio a Sorrento nella magnifica biblioteca del Chiostro di San Francesco si è tenuta la presentazione del libro “Fuochi di Artificio” per il Commissario Nino De Santis, un giallo  di Maria Rosaria Pugliese. La scrittrice di origine napoletana, bancaria in pensione, ha scritto numerosi testi  come “Pazienti smarriti”, classificatosi al Premio Domenico Rea, finalista ai premi Giovane Holden, Salvatore Quasimodo e semifinalista al concorso What Women Write indetto dalla Mondadori.  Ha partecipato  al concorso nazionale “Sinfonia Dialettale con la poesia “Scetate Benino” dove è stata anche lì premiata. Dal 2020 si sta dedicando al genere Noir. In entrambi i gialli: Omicidio ad alta quota e Fuochi di artificio conduce le indagini il Commissario Nino De Santis , campano, nato in un borgo della costiera amalfitana che indaga a Milano, teatro delle morti sospetti, dove abita da quando ha contratto matrimonio.  De Santis, per il quale un’indagine non è un’operazione chirurgica, di là della sottile ironia, sa decifrare anche solo uno sguardo colto al volo o una parola di troppo o il tono di voce sfuggito al controllo.  Con determinazione e sagacia il commissario de Santis, districando il reticolo che avvolge l’omicidio in alta quota, riuscirà ad approdare allo scoglio su cui si è infranta la vita dello stilista Giosafat Gori, e lì getterà l’ancora, restituendo giustizia alla vittima e alla società.   In “Fuochi di Artificio” per il Commissario De Santis,  l’ estate meneghina è sconvolta dall’assassinio di due anziane signore benestanti: Beatrice, nella propria elegante abitazione, e Gloria all’interno di Villa Salus, una residenza di lusso per la terza età. Amiche da una vita, trascorsa nel pieno rispetto delle buone maniere, sodali anche nella morte, giacché vengono entrambe strangolate.  Ad infittire il mistero, la sparizione di un gioiello di elevatissimo valore: un anello di brillanti con al centro uno spettacolare diamante che genera effetti luminosi pari a un abbaglio pirotecnico, per questo denominato Fuochi d’Artificio.  De Santis dovrà confrontarsi con la spietatezza dell’età avanzata, condizione intrisa di ricordi e rimpianti, solo in parte mitigata dalla vicinanza di parenti avidi quanto abbronzati e dalla vitalità accudente di alcuni giovani, come Carlos, il barman cubano della struttura residenziale. Grazie al suo formidabile intuito, il commissario  saprà cogliere in fallo i giocatori e assestare la schiacciata finale che risolverà il doppio match. Molto interessato è apparso il pubblico che ha posto una serie di domande alla scrittrice sulla evoluzione del genere giallo e su realtà particolarmente difficili come il mondo della moda , l’avidità e la terza e quarta età.  Dialogare con l’autrice ha fatto riflettere i lettori su quanto sia effimera la realtà fatta solo di apparenza, come la vita di  Giosafat Gori, avvelenato sul volo AF 4504 destinazione New York.  e quanta tristezza avvolge le due anziane, protagoniste di Fuochi di artificio,  donne circondate da un lusso effimero,  privo di  amore e di affetto. Con triste disincanto si parla anche della vecchiaia, della vulnerabilità di una stagione della vita, a cui la società é sostanzialmente indifferente.