Sorrento, mancano i reagenti per il macchinario per i test veloci
16 Agosto 2020“Esso serve esclusivamente a dare risultati veloci necessari per procedere ad interventi d’urgenza o a diagnosi veloce di qualche ospite di strutture alberghiere sospettato di contagio da Coronavirus”.
Parte domani mattina in penisola sorrentina – distretto 59 -Asl Na 3 Sud, l’indagine epidemiologica a tappeto su eventuali positività al covid19 tra cittadini che hanno frequentato il Bar Marianiello, a Piano di Sorrento dove sono stati individuati tra il personale ben quattro positività al Coronavirus per precedenti contatti con cameriere in servizio alla Sonrisa di Sant’Antonio Abate. All’annuncio di ieri del sindaco di Piano di Sorrento, Vincenzo Iaccarino, cardiologo presso l’ospedale Santa Maria della Misericordia di Sorrento sul dove recarsi, lunedì 17 e martedì 18, nei punti di prelievo individuati e presidiati dai medici dell’Usca territoriale, ulteriori chiarimenti sull’ “operazione”, ci vengono dati dal direttore sanitario dell’Usl Na 3 Sud, Gaetano D’Onofrio, forte dell’esperienza di Sant’Antonio Abate dove nella giornata di ieri con una task force di ben quindici medici, sono stati effettuati ben 3500 test rapidi e ben 1500 tamponi con esiti di solo quattro persone contagiate.
“Su quanti si recheranno nei punti di prelievo predisposti a Piano di Sorrento (a partire dalle ore 8,30 alle 21.00 presso la Scuola Media Massa (loc. Trinità, la sede Usca ex Clinica San Michele, la Scuola Media Amalfi, via Ciampa) – ha spiegato il dottor D’Onofrio – verranno effettuati test rapidi (puntura sul dito). Nel caso di positività al Coronavirus, si procederà subito dopo all’effettuazione del tampone”.
“Certamente – ha aggiunto il direttore sanitario dell’Asl Na 3 Sud – gli esami verranno eseguiti su tutti i cittadini preoccupati di essersi contagiati per vicinanza con personale del bar Marianiello anche se, soprattutto per rassicurare le popolazioni locali, il contagio di solito avviene per contatti diretti e soprattutto per il mancato uso delle mascherine”.
“Per quanto poi riguarda il famoso macchinario per test rapidi al tampone, donato all’ospedale di Sorrento dagli Albergatori Sorrentini e dalla Fondazione Sorrento, costato oltre duecentomila euro ed in giacenza da oltre dieci giorni inutilizzato, (la camera iperbarica donata dall’allora sindaco di Sorrento, Achille Lauro, mai entrata in funzione fu rottamata alcuni anni fa), è inattivo perché mancano i reagenti”.
Per quanto riguarda poi le caratteristiche tecniche dell’apparecchiatura, “essa, spiega il direttore D’Onofrio – serve esclusivamente a dare risultati veloci (entro mezz’ora) al massimo per due tamponi – necessari per procedere ad interventi d’urgenza o a diagnosi veloce di qualche ospite di strutture alberghiere sospettato di contagio da Coronavirus”.
Un macchinario quindi a mezzo servizio ma comunque utile ad un ospedale quale quello di Sorrento, il cui immobile aspetta ancora il rifacimento della facciata prima di qualche crollo che ne determini la chiusura.