Sorrento processione “via terra e via mare”, violenta contestazione all’operato del parroco

Sorrento processione “via terra e via mare”, violenta contestazione all’operato del parroco

17 Settembre 2024 Off Di Gaetano Milone

Foto Michele De Angelis

Violenta aggressione verbale (qualcuno giura che sia volato anche qualche schiaffo) di contestazione all’operato del parroco durante la processione “via terra e via mare”  con tanto di banda musicale, della Santissima Addolorata a Marina di Puolo, famoso borgo marinaro a confine tra i comuni di Massa Lubrense e Sorrento. 

Una contestazione inaspettata, da parte di un anziano pescatore, con l’abbandono dalla processione da parte del parroco, che addirittura mette via la stola, simbolo della dignità sacerdotale, poi rientrato, per “intercessione” del Vice Sindaco di Massa Lubrense presente insieme allo stesso Sindaco di Sorrento.

Foto Michele De Angelis

 Una “solennità” come recitavano i due manifesti, uno con “Programma Liturgico”  che ha visto  nel triduo di preparazione alla festa la presenza del Vescovo dell’Arcidiocesi di Sorrento- Castellammare, mons Francesco Alfano e la processione “per le vie del Borgo e via Mare” con rotta verso Massa Lubrense, Marina Grande e  Marina Piccola a Sorrento e, l’altro, con un fitto “Programma dei Festeggiamenti”.

 E qui già cominciano le “dolenti note”, con le proteste per la serata di intrattenimenti vari di Simone Schettino “costretto” ad esibirsi su una pedana sull’arenile con pochissimi spettatori a causa dell’imperversare del maltempo e soprattutto del divieto dell’Autorità marittima allo svolgimento della Processione via mare  causa avverse condizioni meteo. 

Un rito atteso da un anno dai pescatori, una sorta di “benedizione” del tratto di mare dove da sempre esercitano la propria dura professione, una preparazione  dell’imbarcazione rimessa a nuovo, per accogliere degnamente la Statua della Madonna e l’ordine di rientro nei porti di provenienza di altre barche al seguito. 

Le “colpe” addebitate al giovane parroco, sono molto probabilmente quelle di mancata tempestiva comunicazione, così come quella sull’annullato  sparo di fuochi d’artificio, da un “pontone” ancorato al largo, diffusa a tarda sera con rimando a data da destinarsi. 

Rientrata la protesta e prevalso il buon senso, la “processione” si è svolta all’interno della piccola area portuale con deposizione a mare di una corona d’alloro.  Un episodio che “macchia” in parte la storia religiosa di Puolo,  imponendo soprattutto alla chiesa locale,  ( la stessa Marina Grande è da tempo senza parroco),  maggiori attenzioni alle piccole realtà locali,  dove è ancora forte il senso di appartenenza.