Sorrento, vibratori in vetrina: non è solo questione di cattivo gusto
14 Maggio 2023“Del comune senso del pudore”, Alberto Sordi ne fece un film ad episodi, narrando il cambiamento dei costumi degli italiani negli anni settanta con una critica alla censura, fino ad allora rigida, sulla diffusione dell’”erotismo nell’editoria e nel cinema”.
Se il buon Albertone, fosse vissuto ai giorni d’oggi ed addirittura fosse capitato a passeggiare a Sorrento, sul corso principale frequentato da nobili e ricchi ereditieri negli anni del “Grand Tour ed oggi, meta di un turismo di massa, sarebbe rimasto annichilito nel vedere la trasformazione commerciale e di costumi di uno dei più antichi negozi del corso Italia.
In vetrina, ad altezza d’uomo o meglio di bambini, in bella mostra tra cianfrusaglie varie da bazar tunisino, una serie colorata e chiaramente individuabile di “vibratori” che promettono “Intense Pure Fantasy”.
Nulla di strano diranno in molti, soprattutto quelli che osservano l’andirivieni giornaliero, dalla stazione della Circum al centro ed alla periferia ricche di hotel e B&B, di decine di escort, con relativo trolley, attratte dalla nuova Las Vegas del terzo millennio e dalla facilità con cui tutto è permesso in una delle capitali del turismo internazionale.
Per amor di dio (la minuscola è d’obbligo), in un’epoca di sesso sfrenato a tutte le ore, con giovani ubriachi sui marciapiedi ed all’uscita delle discoteche, dove avviene di tutto e di più, la libera vendita di vibratori, di varie tipologie, in vetrina, potrebbe passare in secondo piano, anche se ad una cinquantina di metri di distanza, si erge nella sua maestosità la Cattedrale di Sorrento, scuola di vita e di pensiero per molti giovani sorrentini.
Senza scomodare Sodoma e Gomorra, rischiando di attirarci le ire dei soliti estremisti del dire e del fare, chiediamo che la “Pastorale del Turismo e del Tempo Libero” costituitasi a Sorrento ad inizio d’anno, con lo scopo, tra l’altro, di “non restare a guardare ciò che accade sotto i nostri occhi”, si occupi anche della crescita morale e civile dei giovani minorenni.