Sospensione termini processuali fino all’11 maggio
9 Aprile 2020Potrebbe risultare superfluo ma è sempre opportuno chiarire che, così come stabilito anche nella precedente sospensione, sono esclusi i processi urgenti.
Nella serata del 6 aprile, il Consiglio Dei Ministri ha approvato, fra l’altro, la proroga della sospensione di tutti i termini processuali fino al prossimo 11 maggio su tutto il territorio nazionale. In precedenza la sospensione, invece, era stata prevista fino al giorno 15 aprile. Tale proroga era stata oggetto, nei giorni scorsi, di una espressa richiesta da parte dell’Associazione Nazionale Magistrati, la quale aveva prospettato il rischio, con la piena riapertura dei Tribunali, di esporre migliaia di persone al contagio da Coronavirus vista l’assenza di dispositivi, misure di protezionee l’impossibilità di rispettare le distanze di sicurezza sia nelle aule di giustizia sia negli uffici delle cancellerie.
La proroga relativa alla sospensione dei termini processuali è prevista in materia di giustizia civile, penale, amministrativa, contabile, tributaria e militare. Ovviamente, così come stabilito anche nella precedente sospensione, sono esclusi i processi urgenti che continueranno a svolgersi soprattutto con le modalità da remoto. La sospensione, inoltre, non si applica ai procedimenti penali in cui i termini di cui all’articolo 304 del codice di procedura penale scadono nei sei mesi successivi all’11 maggio 2020, secondo quanto si legge nel decreto. In sostanza, i responsabili degli uffici potranno adottare misure per la trattazione dei procedimenti nei quali i termini massimi di custodia cautelare vengano a scadenza nei sei mesi successivi all’11 maggio, a prescindere dalla richiesta che ne faccia l’imputato in custodia cautelare.
Ed, ancora, per i processi amministrativi sono ulteriormente sospesi, dal 16 aprile al 10 maggio inclusi, esclusivamente i termini per la notificazione dei ricorsi, fermo restando quanto previsto dall’articolo 54, comma 3, dello stesso codice. La proroga dei termini, inoltre, si applica anche a tutte le funzioni e le attività della Corte dei Conti. Questo articolo del decreto varato dal governo prevede quindi il rinvio d’ufficio delle udienze dei procedimenti civili e penali pendenti presso tutti gli uffici giudiziari e la sospensione del decorso dei termini per il compimento di qualsiasi atto per i procedimenti indicati. Cambia anche il termine per le misure organizzative degli uffici giudiziari, ovvero la gestione e l’organizzazione degli uffici: viene rinviato tutto, anche in questo caso, a dopo l’11 maggio. Inoltre, la proroga varrà anche per altri tipi di procedimenti, come si legge ancora nel testo: “La modifica è destinata a incidere sui procedimenti innanzi le commissioni tributarie e la magistratura militare”. Infine, il Consiglio Superiore della Magistratura ha, altresì, chiesto di assicurare con la massima tempestività e continuità, tutti gli strumenti e l’assistenza tecnica necessaria a garantire il lavoro da remoto, anche, del personale amministrativo. A questo punto, sarà difficile prevedere quali potrebbero essere le conseguenze dello slittamento delle udienze per un arco temporale così lungo e l’impatto su un sistema giudiziario che, per quanto snellito rispetto a una decina di anni fa, è tuttora lento e appesantito. Il rischio infatti è che, a partire dal 12 maggio (ipotizzando questa volta che non vi saranno ulteriori proroghe), si verrà a creare un arretrato di cause, sospese, difficile da smaltire.