Stop ai fuochi d’artificio tutto l’anno: inquinano e sono dannosi
4 Febbraio 2019Penisola sorrentina, saranno anche parte della tradizione, ma l’eccessivo ricorso ai festeggiamenti pirotecnici ha fatto scattare le proteste dei residenti che possono contare sulla “sponda” del Wwf.
“Gentile Sindaco, benché i fuochi d’artificio siano parte delle nostre tradizioni, essi causano grave disagio con stati d’ansia e attacchi di panico negli animali che possono morire dallo spavento o fuggire terrorizzati, con tutto quello che ne consegue. Il problema riguarda anche persone anziane o particolarmente sensibili ai rumori ma anche la generalità delle persone quando lo sparo dei fuochi avviene in fasce orarie che dovrebbero essere consone alla quiete. Il tutto avviene inoltre con una frequenza tale da impedire la tranquillità”.
È l’inizio di una petizione firmata da oltre quattrocento cittadini ed inviata al sindaco di Vico Equense per “tentare” di mettere regole ed eventuali sanzioni allo sparo indiscriminato di fuochi d’artificio per ogni avvenimento sia esso calcistico, di anniversari familiari, di semplice momento di gioia comune e per comunicare i propri stati d’animo. Nella petizione vengono anche ricordate al Sindaco le prescrizioni del regolamento acustico comunale, all’articolo 24, che prevede ” l’uso dei fuochi d’artificio in determinate fasce orarie sia per le manifestazioni private che per quelle patrocinate dal comune e vigilando che il limite massimo di sette eventi non consecutivi – per anno solare per singola attività produttiva – raccomandandone il rispetto.
Sulla questione è intervenuto anche Claudio d’Esposito, presidente del Wwf Terre del Tirreno: “Il Wwf da sempre sottolinea i gravi danni all’ambiente e alla salute e gli effetti collaterali legati all’esplosione di botti e fuochi d’artificio. Ormai non accade più solo nella notte di fine d’anno ma durante tutto l’anno: ad ogni evento, sagra, matrimonio, festa, partita di calcio o compleanno, l’occasione è buona per sparare fuochi… a qualsiasi ora del giorno e dalla notte!!!
In particolare i fuochi andrebbero sempre banditi nei parchi, in Penisola Sorrentina nell’Area Marina Protetta Punta Campanella e nel Parco Regionale dei Monti Lattari, dove l’uso dei botti e fuochi pirotecnici rappresentano un grave rischio e disturbo non solo per l’uomo ma anche per gli animali selvatici, tra cui i tanti uccelli svernanti sui nostri monti e sulle rupi costiere.
La legge (numero 447 del 95) riserva ai Comuni la verifica del rispetto della normativa per la tutela dall’inquinamento acustico all’atto della regolamentazione dello svolgimento di attività temporanee e manifestazioni. Questa pianificazione e le relative autorizzazioni devono tener conto delle norme particolari che valgono all’interno dei Parchi visto che la Legge (394 del 1991) impone il divieto di disturbo della fauna selvatica. Non si può non sottolineare come numerose specie protette siano estremamente sensibili al disturbo acustico, tra queste ad esempio il raro gabbiano corso presente nel Parco Marino di Punta Campanella.
Non va dimenticato che le Forze dell’Ordine possono applicare nei confronti di tutti l’articolo 703 del codice penale, che recita: “Chiunque, senza la licenza dell’Autorità, in un luogo abitato o nelle sue adiacenze, o lungo una pubblica via o in direzione di essa (…) accende fuochi d’artificio, o lancia razzi (…), o in genere, fa accensioni o esplosioni pericolose, è punito con l’ammenda fino a euro 103, se il fatto è commesso in un luogo ove sia adunanza o concorso di persone, la pena è dell’arresto fino a un mese.” “Non sparare fuochi d’artificio è un segno di civiltà – sostiene Claudio d’Esposito Presidente del WWF Terre del Tirreno – sappiamo tutti come gli animali, al rumore dei fuochi, impazziscono correndo il rischio di subire gravi conseguenze.
I fuochi artificiali possono essere causa di morte, ferimenti e traumi per animali sia domestici che selvatici. Ma sebbene sia acclarato che l’esplosione dei botti produce danni agli animali oltre che agli umani, non tutti vogliono rinunciare a questa tradizione! Le tradizioni spesso sono da salvaguardare e valorizzare, perché rappresentano parte della nostra identità culturale, ma vanno anche adattate alle nuove esigenze e normative come è normale che sia in una Nazione civile.
Infine, va considerata l’enorme quantità di rifiuti generati dai fuochi, soprattutto per quelli detonati in mare o lungo la costa. L’alluminio, a contatto con l’acqua salata del mare, può modificarsi e rilasciare sostanze nocive. Inoltre, il contenitore, generalmente costituito da cartone e alluminio si disperde nell’ambiente e in mare, costituendo un vero e proprio problema ambientale e alimentando l’inquinamento già esistente.
Tali fuochi nella nostra penisola imperversano abbondantemente soprattutto l’estate, tra sagre, santi e celebrazioni varie, senza soluzione di continuità, causando anche devastanti incendi boschivi, le cui ferite stentano a sanarsi: uno per tutti, quello di Santa Maria del Castello e Monte Faito, divampato a seguito dello sparo dei fuochi di Montepertuso a Positano per festeggiare la Madonna. Sappiamo che serve coraggio, ma iniziamo ciascuno di noi a dare l’esempio. Evitiamo di sparare i botti e, magari, devolviamo in beneficenza i soldi risparmiati!”