
Stop alle gravidanze precoci tra le adolescenti, le linee guida Oms
24 Aprile 2025L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha pubblicato oggi una nuova linea guida per prevenire le gravidanze precoci tra le adolescenti, affrontando quella che resta la principale causa di morte globale per le ragazze tra i 15 e i 19 anni. Il documento invita i governi ad agire con urgenza su più fronti: dall’eliminazione dei matrimoni infantili all’estensione dell’istruzione femminile, fino al miglioramento dell’accesso ai servizi di salute sessuale e riproduttiva.
«Le gravidanze precoci possono avere gravi conseguenze fisiche e psicologiche per ragazze e giovani donne, e spesso riflettono disuguaglianze profonde che limitano la loro capacità di decidere sulle proprie relazioni e sulla propria vita», ha dichiarato la dottoressa Pascale Allotey, direttrice della Salute sessuale e riproduttiva dell’OMS e del Programma speciale delle Nazioni Unite in Riproduzione umana (HRP). «Affrontare questo problema significa creare le condizioni perché le ragazze possano prosperare: rimanere a scuola, essere protette dalla violenza, accedere a servizi che rispettino i loro diritti e avere vere possibilità di scelta sul proprio futuro».
Ogni anno oltre 21 milioni di adolescenti nei paesi a basso e medio reddito restano incinte, circa la metà in modo non intenzionale. Le gravidanze precoci compromettono l’istruzione, l’inserimento sociale e le prospettive lavorative delle ragazze, contribuendo a perpetuare la povertà intergenerazionale. A livello sanitario, i rischi sono elevati: infezioni, parti prematuri e complicazioni legate ad aborti non sicuri, spesso dovuti alla difficoltà di accesso a cure sicure e rispettose.
Le cause di queste gravidanze sono molteplici e interconnesse: disuguaglianze di genere, povertà, mancanza di opportunità e ostacoli nell’accesso ai servizi. Particolarmente rilevante il legame con i matrimoni precoci: nei paesi a basso e medio reddito, 9 nascite su 10 tra adolescenti avvengono tra ragazze sposate prima dei 18 anni.
La linea guida dell’OMS raccomanda interventi a tutto campo, puntando su istruzione, risparmi e opportunità lavorative per le ragazze. Secondo le stime, se tutte completassero la scuola secondaria, i matrimoni infantili si ridurrebbero di due terzi. Per le ragazze più a rischio, si suggerisce l’introduzione di incentivi mirati, come borse di studio e sussidi economici. La guida sollecita anche l’adozione di leggi che vietino i matrimoni sotto i 18 anni e un coinvolgimento attivo delle comunità per contrastare queste pratiche.
«Il matrimonio precoce nega alle ragazze l’infanzia e ha conseguenze gravi sulla loro salute», ha affermato la dottoressa Sheri Bastien, esperta OMS in Salute sessuale e riproduttiva degli adolescenti. «L’istruzione è cruciale per cambiare il futuro delle giovani, mentre è essenziale responsabilizzare gli adolescenti – ragazzi e ragazze – su consenso, salute e disuguaglianze di genere che alimentano matrimoni e gravidanze precoci».
Le raccomandazioni sottolineano anche l’importanza di garantire servizi di salute sessuale e riproduttiva adeguati all’età adolescenziale, inclusi contraccettivi. In alcuni paesi, è richiesto il consenso di un adulto per accedere a questi servizi, ostacolo che limita fortemente il loro utilizzo. Le ragazze già incinte devono poter ricevere cure di qualità, rispettose, prive di stigma, durante e dopo la gravidanza, incluso l’accesso sicuro all’aborto.
Infine, l’educazione sessuale completa è definita «essenziale» per permettere a ragazze e ragazzi di conoscere il proprio corpo, ritardare l’inizio dell’attività sessuale, sapere dove trovare servizi adeguati e come usare i metodi contraccettivi.
La nuova linea guida aggiorna una versione del 2011 e si concentra in particolare sulla prevenzione dei matrimoni infantili e sull’accesso ai contraccettivi. È parte di un pacchetto più ampio di strumenti OMS per promuovere la salute degli adolescenti, l’educazione sessuale e il contrasto alla violenza di genere. Sebbene i dati globali mostrino un miglioramento – nel 2021 una ragazza su 25 ha partorito prima dei 20 anni, contro una su 15 vent’anni fa – in molte aree la strada da fare resta lunga: in alcuni paesi, quasi una ragazza su 10 tra i 15 e i 19 anni continua a diventare madre ogni anno.