Stop delle prestazioni e Covid: l’autunno torrido della sanità campana
16 Ottobre 2020In piena pandemia la Campania “inciampa” nel solito e storico problema dell’esaurimento fondi destinati alle attività ambulatoriali assicurate dai Centri del privato accreditato. Come sempre, ne derivano le arcinote e negative ripercussioni date dalla forte contrazione assistenziale che va a ricadere, come sempre sui cittadini.
Tra l’11 ed il 15 ottobre sono andati esauriti i budget destinati ai laboratori nelle Asl di Avellino, Benevento, Salerno e Napoli 3 Sud. Sempre relativamente ai laboratori, tra il 22 ed il 26 di ottobre saranno finite anche le risorse nelle Asl di Napoli 1 e Napoli 2, mentre l’Asl casertana queste risorse le ha consumate già dal 30 settembre scorso. L’Asl di Benevento sul fronte radiologia capitolerà il prossimo 7 novembre ma sarà l’Azienda sanitaria più “longeva” perché per quella data nel resto della Campania saranno già sospese le attività della diagnostica per immagini a causa dell’esaurimento delle risorse. Stesso discorso per la cardiologia, là dove a fronte dell’esaurimento budget dell’Asl di Caserta (4 dicembre prossimo) e di quella di Avellino (31 dicembre) tutte le altre hanno già alzato bandiera bianca da un pezzo.
Su questo contesto già estremamente precario è calata la mannaia del Coronavirus che ha spinto la Regione ad adattare un provvedimento con il quale vengono “sospese temporaneamente o limitate le attività ambulatoriali e di elezione programmata anche attraverso accorpamenti e processi di razionalizzazione” del sistema sanitario pubblico. Insomma piove decisamente sul bagnato.
Sul punto l’interessante intervento dell’Aspat e di Cittadinanzattiva che delineano un quadro niente affatto incoraggiante del sistema assistenziale regionale.
A seguire i video interventi del presidente Aspat, Pier Paolo Polizzi e del presidente di Cittadinanzattiva Lorenzo Latella