Straordinari non pagati al personale dell’ospedale di Sapri: la Fials Salerno minaccia azioni legali

Straordinari non pagati al personale dell’ospedale di Sapri: la Fials Salerno minaccia azioni legali

3 Novembre 2024 Off Di La Redazione

La mancata liquidazione del lavoro straordinario al personale sanitario del presidio ospedaliero “Dell’Immacolata” di Sapri, in provincia di Salerno, ha scatenato la protesta della Fials Salerno, che denuncia una grave mancanza di rispetto verso i lavoratori che, in un contesto di forte carenza di personale, assicurano quotidianamente i Livelli essenziali di assistenza (Lea) attraverso il loro impegno.
La Fials salernitana ha chiesto una risposta urgente alle autorità sanitarie competenti, minacciando di procedere per vie legali e di attivare lo stato di agitazione se i diritti dei lavoratori non verranno rispettati.
“È inaccettabile che gli operatori dell’ospedale di Sapri, che con grande dedizione colmano le lacune dell’organico, non ricevano il pagamento dovuto per le ore di straordinario effettuate – dichiara Carlo Lopopolo, segretario generale della Fials Salerno – Gli impegni della direzione Risorse umane erano chiari, ma la Direzione presidiale ha continuato a disattenderli, con un comportamento che mortifica i lavoratori e compromette il loro morale”.
La questione trova ulteriore sostegno nella recente sentenza della Cassazione, che sancisce il diritto dei dipendenti pubblici alla remunerazione del lavoro straordinario, anche in assenza di autorizzazione formale da parte del datore di lavoro. Secondo i giudici, infatti, le norme di contenimento della spesa pubblica non devono essere un alibi per ledere i diritti dei lavoratori.
Anche Rocco Granato, segretario aziendale della Fials Salerno, ha voluto sottolineare la gravità della situazione: “Questi ritardi nei pagamenti ledono i diritti dei lavoratori e rischiano di compromettere seriamente la qualità del servizio sanitario offerto alla comunità. Abbiamo sollecitato una risposta immediata da parte delle autorità entro sette giorni; in assenza di riscontro, procederemo legalmente e attiveremo lo stato di agitazione del personale coinvolto” – ha puntualizzato.