Stress cronico a malattie autoimmuni
27 Maggio 2019Le patologie su base autoimmunitaria hanno sicuramente più di una causa ma, al quarto posto, troviamo la depressione e gli stati d’ansia cronici.
C’è una connessione che lega lo stato d’ansia alle malattie autoimmuni. Negli ultimi anni sempre più ricerche si sono soffermate sull’interazione che confermerebbe questo legame. La quotidianità di ognuno di noi è accompagnata da episodi più o meno stressanti e, proprio questi, sono stati oggetti di studi e ricerche in ambito reumatologico. «Il legame tra lo stress e le malattie autoimmuni c’è. Si parla di sistema psico-neuro-endocrino-immunologico che implica una stretta connessione tra i vari sistemi» sostiene il professore Roberto Perricone, ordinario di reumatologia presso l’Università Tor Vergata di Roma.
«Studi recenti confermano questa connessione, anche se ricordiamo che le radici risalgono già ai tempi di Ippocrate, quando si parlava dell’importanza della psiche sull’andamento delle malattie. Le ricerche degli ultimi anni evidenziano un rapporto paritetico tra il sistema nervoso centrale e il sistema endocrino, immunitario e la psiche. Le sostanze prodotte dal sistema nervoso hanno capacità immunomodulanti, che servono cioè a rafforzare la funzione immunitaria e quindi ad aiutare l’organismo a difendersi dalle infezioni o da altre malattie. Tra queste possiamo citare la beta endorfina, una morfina endogena che produciamo molto spesso per combattere lo stress durante alcune attività che ci danno benessere, come correre. Attività, queste, che aiutano a modulare il nostro sistema immunitario e ad affrontare meglio una condizione stressante».
Ma che cosa si intende realmente per stress? È ovvio che non sempre una condizione stressante determina necessariamente un declino del sistema immunitario. «Lo stress è una risposta dell’organismo a uno stimolo esterno, che si distingue in acuto e cronico. Mentre il primo a volte può, paradossalmente, apportare dei benefici all’organismo in quanto ci porta a mettere in moto tutti i nostri meccanismi, lo stress cronico può avere invece effetti depressivi. Effetti negativi sul sistema immunitario che possono favorire le infiammazioni», chiarisce il professore Perricone.
E nel caso più specifico dei malati reumatici? «Per le malattie autoimmuni, cioè quei casi in cui l’organismo risponde verso se stesso, cioè verso il bersaglio sbagliato, non mostrando alcuna difesa, si possono evidenziare una serie di comorbilità. Tra queste, al quarto posto troviamo depressione e ansietà, con il 13,6%. E questo è un dato molto importante. Sono stati fatti studi, su una condizione chiamata alessitimia, che indica l’incapacità di processare e regolare le emozioni, dissociandosi dalla sfera emotiva. Questa è stata valutata attraverso questionari che abbiamo somministrato ai pazienti e ne è risultato che nell’artrite reumatoide e psoriasica l’alessitimia, oltre a essere presente in una significativa percentuale di pazienti, è associata in prevalenza dove la malattia è più “vivace”.
Lo stress patito nella giovinezza, come un divorzio, un lutto, o un abuso, possono aumentare il rischio di ammalarsi di artrite reumatoide. Più è grande l’esposizione allo stress e più è probabile che ci si ammali. Diventando esso stesso un cofattore nella genesi della malattia. Lo stesso vale dopo l’elaborazione di un trauma fisico che porta a dei sintomi post traumatici. Più sono presenti e più c’è possibilità di ammalarsi di artrite reumatoide e di lupus eritematoso sistemico. Importanza dello stress anche nella psoriasi, malattia cutanea che si associa spesso all’artrite psoriasica e che può causare in parte la malattia. E ancora nelle malattie croniche intestinali, come il morbo di Crohn e colite ulcerosa, lo stress può generare delle crisi di malattie. C’è questo legame che si manifesta e soprattutto quando il soggetto non è in grado di affrontare correttamente una situazione di stress. Una via d’uscita potrebbe essere riuscire a fare esercizio fisico – spiega il professore Perricone – e avere più fiducia in se stessi. Nel complesso questa situazione vede l’importanza nell’affrontare queste condizioni e queste malattie autoimmuni non solo con farmaci ma anche attraverso una medicina del comportamento che guardi un po’ più al paziente e consideri lo stress cronico come un cofattore per poter curare anche quello».