Studio cinese: l’immunità al Covid dura solo un mese
14 Settembre 2020I dati hanno fatto emergere che un paziente su cinque non aveva anticorpi capaci di combattere il virus una volta dimesso dall’ospedale e che i livelli del sistema immunitario erano scesi significativamente
L’immunità al Covid-19 potrebbe durare soltanto un mese nei soggetti guariti: uno scenario, secondo i ricercatori della Scuola di Medicina della Nanjing University, che richiede quanto mai la migliore comprensione delle risposte degli anticorpi al coronavirus per informazioni essenziali allo sviluppo di trattamenti efficaci e vaccino. Lo studio, fresco di pubblicazione, è basato sul monitoraggio della produzione degli anticorpi in 19 pazienti non gravi e in sette in condizioni invece gravi per la durata di sette settimane dall’inizio della malattia.
I dati hanno fatto emergere che un paziente su cinque non aveva anticorpi capaci di combattere il virus una volta dimesso dall’ospedale e che i livelli del sistema immunitario erano scesi significativamente tra le tre e le quattro settimane successive, suggerendo una vulnerabilità dei soggetti al coronavirus quanto quella prima del contagio iniziale. Un’alta percentuale (80,7%) di pazienti guarita dal virus, infatti, aveva mostrato prove di attività di anticorpi contro il Sars-CoV-2 (sia pure a vari livelli), mentre il restante 19,3% non aveva alcuna immunità. In altri termini, lo studio ha sostenuto di aver dimostrato che le attività neutralizzanti dei sieri di convalescenza calano in modo significativo nel periodo compreso tra i 21 e i 28 giorni dopo la dimissione dall’ospedale. Nel rapporto, i ricercatori cinesi hanno insistito più volte sul fatto che “comprendere le risposte adattative in cui il corpo produce anticorpi che si legano specificamente al SARS-CoV-2 tra i pazienti con Covid-19 fornisce informazioni fondamentali per lo sviluppo di un trattamento efficace e di un vaccino preventivo”.
Poiché allo stato non esiste alcun vaccino che neutralizzi il coronavirus, è fondamentale che gli scienziati continuino a concentrare l’attenzione sulle risposte delle difese immunitarie nei malati al fine di raccogliere informazioni utili su come combattere al meglio il virus.