
Tagli agli aiuti, Oms: servono nuovi fondi per la sanità
22 Aprile 2025L’Organizzazione mondiale della sanità lancia l’allarme: i tagli ai finanziamenti globali stanno colpendo duramente i sistemi sanitari di molti Paesi, e servono nuove fonti di finanziamento per evitare conseguenze ancora più gravi. Lo ha dichiarato il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, in conferenza stampa, spiegando che “quasi tre quarti degli uffici nazionali dell’Oms segnalano interruzioni dei servizi sanitari” e “un quarto segnala chiusure di strutture sanitarie”.
Secondo Tedros, l’Oms ha raccolto dati da oltre 100 Paesi per capire come mitigare gli effetti dei tagli. Tra le criticità più diffuse, ha elencato l’aumento dei pagamenti diretti da parte della popolazione, la perdita di posti di lavoro nel settore sanitario, blocchi nei sistemi informativi e difficoltà nell’approvvigionamento di farmaci e prodotti medici.
“Nel breve termine – ha spiegato – le misure immediate possibili includono l’introduzione o l’aumento delle tasse sui prodotti dannosi per la salute, tra cui alcol, bevande zuccherate e tabacco”. E ha citato esempi concreti: “Paesi come Colombia, Gambia, Filippine, Sudafrica, Sri Lanka, Timor Est, Thailandia e altri hanno introdotto questo tipo di tasse negli ultimi anni, registrando una diminuzione dei consumi e un aumento delle entrate”.
Nel lungo periodo, ha aggiunto, i Paesi privi di assicurazione sanitaria sociale o comunitaria possono introdurre meccanismi in cui famiglie e cittadini contribuiscono con piccole somme a fondi per finanziare i servizi sanitari. Ma ha avvertito: “Non tutte queste misure saranno adatte a tutti i Paesi, soprattutto a quelli con una riscossione fiscale debole o con un’economia sommersa ampia e non regolamentata”. Per questi Stati, ha detto, “saranno necessari prestiti ingenti dalle banche per lo sviluppo, a tassi agevolati e condizioni appropriate”.
Tedros ha ricordato che l’Oms è al fianco dei governi per “accelerare la transizione da una dipendenza dagli aiuti a un’autosufficienza sostenibile, basata su risorse interne”. Ha portato alcuni esempi recenti: “Il Parlamento sudafricano ha approvato 1,5 miliardi di dollari aggiuntivi per la sanità, la Nigeria ha stanziato 200 milioni di dollari nel bilancio 2025, il Kenya ha richiesto 250 milioni di dollari in più al Tesoro, e anche il Ghana si sta muovendo per colmare il suo deficit”.
Infine, il direttore generale ha ribadito i principi chiave che l’Oms raccomanda ai Paesi: “Dare priorità ai più poveri; proteggere i bilanci sanitari; convogliare i fondi dei donatori attraverso i bilanci pubblici per allinearli alle priorità nazionali; evitare di tagliare i servizi o chiudere strutture; aumentare l’efficienza dei sistemi sanitari”.