
Tamponi dai medici di famiglia? Il sindacato si divide
29 Ottobre 2020In risposta all’accordo sottoscritto dalla Federazione dei medici di medicina generale di effettuare tamponi negli studi, alcuni professionisti organizzano il “No-Fimmg day”.
“Noi medici di medicina generale di diverse regioni d’Italia – si legge nella nota affidata ad un lancio dell’Agenzia Ansa – siamo sconcertati dell’accordo sui tamponi rapidi firmato a nome nostro senza alcuna consultazione democratica. Per questo, in dissenso con il nostro ormai ex sindacato Fimmg, lanciamo il No-Fimmg Day per il 2 Novembre e restituiremo in massa la tessera”. Lo scrivono in una nota i medici di famiglia che pur appartenendo all’unico sindacato che ieri sera ha firmato con la Sisac l’intesa sui tamponi rapidi dai medici di famiglia non condividono la sigla dell’accordo e in segno di protesta restituiranno la tessera sindacale. “Si sappia che i Sindacati firmatari non rappresentano noi e non rappresentano la maggioranza dei medici di medicina generale – si legge nella nota – i quali rifiutano di prestarsi a giochetti politici sulla loro pelle”. E aggiungono: “Esigiamo che i tamponi per Covid, dei quali non disconosciamo affatto l’utilità, vengano effettuati in strutture idonee e sicure, quali non sono gli studi medici del 99% dei medici di base. Come noto, quasi tutti i nostri studi sono appartamenti privati, arredati a studio medico. Nessuno di questi, sarebbe mai stato autorizzato a queste pratiche, non rispondendo alle caratteristiche di ambulatorio”. “Peraltro questo tipo di attività – concludono – si aggiungerebbe alle già notevoli incombenze burocratiche, legate alla chiusura al pubblico di molte strutture distrettuali e toglierebbe tempo e cure per i pazienti non Covid, affetti da gravi patologie croniche e per le quali dobbiamo quotidianamente prestare opera, come compito dovuto”.