Terra dei fuochi che non si spengono mai

Terra dei fuochi che non si spengono mai

1 Febbraio 2025 Off Di Antonio Marfella*

Ancora, il 20 gennaio 2025 l’Agenzia Europea per l’Ambiente ha fornito i dati ufficiali dei morti attribuibili all’esposizione al solo PM2,5 nel 2022 nelle regioni Ue: in Campania nel solo 2022 si dichiarano 4182 morti per solo pm 2.5 su base regionale. Quindi per gli ultimi dieci anni su base regionale non meno di 42mila morti. Tale specifico inquinamento non è certo omogeneo in tutto il territorio regionale ma si concentra nelle sole Province di Caserta e Napoli, e, all’interno di quest’ultima, in gran parte nel nolano e soprattutto ad Acerra, dove dal 2009 opera il più grande inceneritore di Italia, che in un solo punto (Acerra) incenerisce e produce pm 2.5 almeno quanto 9 inceneritori medi italiani.

Lo scorso 17 gennaio 2025 per la nona volta in sei mesi siamo stati convocati dai Prefetti Di Bari e Silvestro ad Ercolano per fare il punto della situazione nel contrasto ai roghi tossici.

Con grande e giustificato orgoglio il Prefetto Michele Di Bari ha sottolineato la significativa riduzione dei roghi del 10% rispetto all’anno precedente, ma tutti i numeri elencati dalla Prefettura non rendono bene l’idea della gravità della guerra in corso (e da 30 anni!) in Terra dei Fuochi. Soltanto l’eccezionale e straordinario impegno delle Forze dell’ordine e dei Prefetti sta evitando il peggio. Non bastano gli Eserciti se non c’è a monte un Buon Governo ed una Economia Responsabile e soprattutto Etica per riconquistare la Pace anche in Terra dei Fuochi.

* Oncologo