Testamento biologico, una legge poco conosciuta
17 Gennaio 2023La normativa introdotta, con la legge numero 219 del 2017 che afferisce al testamento biologico. Sincronica, all’art. 32 della Carta Costituzionale Italiana, che tutela la salute psico-fisica del cittadino, è certamente una norma a forte contenuto etico, con ovvie ricadute anche in ambito fideistico- religioso, consentendo alla persona di predisporre l’accettazione o il rifiuto dei trattamenti sanitari in caso i affievolimento della coscienza. Legge poco conosciuta, e forse rivoluzionaria per certi versi!!
Ben poco è stato fatto, da parte di tutti i soggetti che avrebbero dovuto divulgare al grande pubblico, in modo almeno sufficiente, su questa importante possibilità, fornita in un ambito delle libertà civili. Si è sempre denotato, da parte dei media, una certa riluttanza a trattare l’argomento… sia in dibattiti radio televisivi che sulla carta stampata.
Ancora peggio, passive sono apparse le istituzioni, che spesso non hanno attivato e promosso nemmeno campagne di pubblicità Progresso, tantomeno gli spazi aperti televisivi su canali pubblici della Rai al libero dibattito associativo. Questa situazione, è poi precipitata in Italia e non solo. Con il tragico avvento del Covid, e del globalismo transumano di potere, più che d’indirizzo!! I totalitarismi del wef… !! Imponendo i metodi poco ortodossi del “Mainstream” in grado di sfornare veline per tutti… in linea con il “pensiero unico” ed il conseguente “politically correct”.
Si ma in pratica, come si fa, a redigere un testamento biologico? In teoria sarebbe semplice, bisogna recarsi all’Ufficio Anagrafe del proprio Comune di residenza e chiedere di potere compilare l’apposito modulo previsto all’uopo. Una volta assolta la parte burocratica, si otterrà l’alleggerimento dei propri congiunti dal tormentone qualità della vita, in caso di necessità, ma anche l’intervento, diciamo in ultima istanza della magistratura, che, in passato, quando coinvolta raramente ha dato il meglio di sé sotto l’aspetto umano!!
Le ultime volontà del richiedente in tema di stato di salute non autonomo, saggiamente formulate in anticipo, non di rado salverebbero da decisioni molto sofferte. Perché’ non proprie… Evitando scelte ansiogene e inevitabilmente laceranti. Questo contributo giornalistico, tende a responsabilizzare ognuno di noi in tal senso….oltre ad evitare “incaute venium” di chicchessia, in questioni lapalissianamente personali.