Tiroide pigra?   Il segreto per vivere 100 anni

Tiroide pigra? Il segreto per vivere 100 anni

18 Giugno 2019 0 Di Andrea Del Buono *

Negli ormoni il segreto di una lunga vita. Alcuni studi preliminari sembrano confermare che la longevità è legata ad un “andamento lento” della ghiandola endocrina.

L’invecchiamento fisiologico età correlato sembra sia legato a una carenza lieve della funzione della ghiandola tiroidea (ipotiroidismo subclinico), soprattutto ben manifesto negli over 75. Questa osservazione già condivisa da altri ricercatori è evidente anche in aree ad alto rischio di inquinamento (Napoli e Caserta conosciute come “Terra dei Fuochi”, Italia), qui le patologie della tiroide autoimmuni, così le neoplasie sono in aumento, probabilmente anche per la nota contaminazione ambientale.

Studiando i longevi che vivono in questo territorio abbiamo fatto una singolare osservazione, molto utile, se confermata, per avere un’arma terapeutica ulteriore. Abbiamo osservato una relazione inversa tra il TSH e i livelli di libera tiroxina (FT4) – e non con la triiodotironina (Ft3 ) – con la longevità, come invecchiamento di successo. La nostra ipotesi è che alcune scelte alimentari mantengono iperattivata la funzione di un enzima che si chiama deiodasi. In sintesi una ridotta attività tiroidea potrebbe essere vantaggiosa nei soggetti più anziani che mantengono una buona funzione della deiodasi, ovviamente tale dato osservazionale andrebbe indagato su una popolazione molto più estesa.

I disturbi della tiroide, incluso il cancro, sono in aumento, anche per la nota contaminazione ambientale, non solo metalli pesanti ma principalmente TCDD (2,3,7,8-tetraclorodibenzo-p-diossina) e PCB (3,3 ‘, 4,4’, 5-pentaclorobifenile). Queste molecole vengono rilasciate dalla combustione di materiali che, accumulandosi nel terreno e con l’inserimento nella catena alimentare possono compromettere la funzione endocrina della tiroide. Se passati i 60 anni la tiroide funziona a rilento, quindi niente paura, controllatevi il TSH e FT3-FT4 : potrebbe essere un buon segno, la ‘spia’ di un destino da centenari.

Una ridotta attività della ghiandola localizzata alla base del collo con una buona attività della deiodasi è forse uno degli elementi che fanno la differenza tra gli uomini ‘elefante’, candidati a una lunga vita grazie a un metabolismo pigro, e quelli che invece, come il topo, sono metabolicamente più performanti ma svantaggiati in termini di longevità.

Purtroppo le patologie della tiroide nei giovani over 30 sono in forte incremento e questo ci preoccupa vista l’importanza di questa ghiandola non solo come controllo metabolico e malattie associate, ma anche come ghiandola immunologica.

*Medico Chirurgo – Immunoallergologo

Specialista in Medicina Preventiva e del Lavoro –

Vicepresidente Fondazione “DD Clinic Research Institute Onlus”