Tiziano Campari, vivere la pandemia non con paura ma con rispetto
19 Marzo 2021Nuovo Dpcm Covid. Draghi ha firmato. In zona rossa chiuse scuole e stop a parrucchieri. Teatri e cinema aperti dal 27 marzo. Serrande ancora abbassate per palestre e piscine. In zona bianca permane l’obbligo mascherina e distanziamento.
Una terribile mazzata alle palestre, piscine e centri sportivi che, già agonizzanti, attendono, infine, la morte.
Una scelta inaccettabile laddove sarebbe stato, sicuramente, auspicabile, contingentare le entrate, ma evitare chiusure definitive. E si badi bene, non solo per preservare posti di lavoro, ma anche per orientare i giovani verso attività sane.
Si sa che, purtroppo, bisogna imparare a convivere con il virus, proteggendosi quanto basta, ma impedire ai giovani di esprimersi fisicamente, significa, inevitabilmente, incoraggiarli ad uscire di casa senza regole. Gli assembramenti di giovani e, peggio ancora, le risse improvvisate, in crescita esponenziale, sono in molti casi, le inevitabili conseguenze di una clausura imposta a chi, per natura, non può reggere una coercizione forzata. Se poi, si pensa di fare come in Cina… allora, se la situazione è davvero di una gravità irrecuperabile, occorre l’esercito per le strade a controllare per davvero.
Sentiamo a tal proposito Tiziano Campari, Personal Trainer, Laurea in Scienze Motorie, Istruttore certificato GRIDE&HIT, allenamento funzionale e cardiovascolare ad alta intensità, Istruttore certificato NTC (nike training club) allenamento funzionale e cardiovascolare volto al miglioramento della resistenza e forza muscolare, Tecnico Welness per la Riflessologia Plantare.
Come ha gestito e vive Tiziano Campari la paura della pandemia ed il notevole disagio legato alle inevitabili indispensabili misure restrittive?
Un anno fa quando ci fu l’esplosione di questa pandemia ero quasi incredulo, d’altronde, il giorno primo eravamo tutti a lavoro, esci, saluti, abbracci ecc… e il giorno dopo ci siamo ritrovati chiusi in casa, senza poter uscire e ti ritrovi ad usare dispositivi come, mascherine e guanti, roba che solo nei film si vedeva; il cambiamento è stato davvero drastico e le misure restrittive che seguirono ci hanno messo davvero a dura prova, sia sul piano lavorativo che sul piano degli affetti. Io personalmente non vivo questa pandemia con paura, ma con rispetto. La medicina e la scienza ci stanno indicando la via per uscirne e noi dobbiamo essere fiduciosi e rispettare ciò che bisogna fare per il nostro bene e il bene collettivo.
In che modo incide sull’attività e sulla inattività… del settore di cui è rappresentante la mancanza di un Ministro dello Sport nel Governo Draghi?
A livello politico non mi esprimo, è un mondo molto particolare che non suscita un grande interesse in me, ciò non toglie che in un paese come l’Italia, è davvero utopia non avere un Ministro dello Sport.
Sono pronta a sfidare i limiti. La storia li pone, gli uomini devono superarsi per generare altri ostacoli che puntualmente verranno abbattuti. E’ lo sport, come la vita. Valentina Vezzali. Cosa rappresenta per Lei lo Sport?
Lo sport è insegnamento di vita a 360°. Tramite lo sport impari a relazionarti, a confrontarti, impari a conoscere te stesso e i tuoi limiti, ma allo stesso tempo impari a superarli; Lo sport ti insegna che per arrivare c’è bisogno di sudore, voglia, costanza e tanta pazienza e spirito di sacrificio. Lo sport ti insegna a rispettare le gerarchie a rispettare le regole e ad aiutarsi l uno con l’altro, e tutti questi principi se si spostano nella nostra quotidianità al di fuori dello sport, possono aiutarci a diventare persone migliori.