Tommaso Conti, il calcio mi ha fatto crescere e migliorare come persona

Tommaso Conti, il calcio mi ha fatto crescere e migliorare come persona

1 Maggio 2021 0 Di Anna Mozzi e Pasquale Maria Sansone

Nella Repubblica di San Marino, nelle ultime 24 ore, si sono verificati zero nuovi casi positivi al coronavirus, zero guarigioni e un altro decesso. Sono stabili, quindi, a 196 i casi attivi di Covid.

Lo comunica l’Istituto di sicurezza sociale sammarinese. Nelle ultime 24 ore si è registrato il decesso di una sammarinese di 92 anni.

Sono stati 22 i tamponi analizzati ieri tra cui non sono emerse ulteriori positività. All’ospedale di Stato sono ricoverate 20 persone, delle quali cinque si trovano nel reparto di terapia intensiva.

Il totale delle vaccinazioni somministrate dall’inizio della campagna fino alla ore 13 della giornata odierna è di 21.905 di cui 13.460 persone vaccinate con la prima dose e 8.445 con anche la seconda dose. San Marino, 21 aprile 2021 – “Sono circa 9.000 i sammarinesi che ancora non hanno prenotato la loro prima dose. Ecco l’ultimo sforzo che vi richiedo: prego chi non si sia ancora vaccinato a prenotarsi il prima possibile. L’appello arriva dal segretario di Stato alla Sanità, Roberto Ciavatta. Perché a San Marino ci sono dosi di vaccino anti covid da vendere (circa 75.000 quelle arrivate sul Titano negli ultimi mesi tra Sputnik e Pfizer), ma da lunedì i punti vaccinali rischiano di restare vuoti. All’appello mancano i sammarinesi più giovani, quelli della fascia dai 18 ai 50 anni circa. “La campagna vaccinale – scrive il Segretario Ciavatta – sta procedendo velocemente e già alcuni risultati stanno iniziando a vedersi: la curva dei nuovi contagi si è notevolmente ridotta, la pressione sui reparti di Terapia Intensiva e isolamento dell’ospedale di Stato sta progressivamente diminuendo, abbiamo potuto programmare alcune riaperture che tendenzialmente ci condurranno a un lento ma quanto mai sperato ritorno alla normalità”. Questi risultati sono stati possibili “solo grazie alla massiccia adesione alla campagna vaccinale, con la quale le persone più fragili hanno ottenuto una difesa in più e i nostri medici, infermieri e tutto il personale sanitario e socio-sanitario, che non mi stancherò mai di dire, sono i veri eroi di questa pandemia, hanno ottenuto un’arma concreta per vincere questa guerra”. L’antichissima Repubblica di San Marino che insiste sul nostro territorio nazionale non sembra, quindi, avere i nostri problemi. Molti diranno perché le dimensioni del nostro Stato rispetto alla Repubblica del Titano sono a dir poco gigantesche. Crediamo, comunque, che in ogni caso sia un esempio edificane da seguire. L’occasione ce la dà un atleta italiano che da anni milita in squadre sammarinesi.

Tommaso Conti, nato Sassocorvaro in provincia di Pesaro e Urbino, il 18/06/1992 si avvicina al calcio all’età di cinque anni, grazie alla passione trasmessagli dal padre, muovendo i primi passi nella squadra del paese. Dopo una breve parentesi nelle giovanili del Cesena Calcio, Tommaso torna a giocare in una delle squadre della sua città fino all’età di 20 anni. Ha modo di mettersi in mostra e viene ingaggiato dal Pennarossa, squadra del campionato semiprofessionistico di serie A di San Marino, in cui militerà fino al 201. Nel 2016 si laurea all’università Carlo Bo di Urbino in “Marketing e Comunicazione Pubblicitaria” con una tesi di laurea sperimentale incentrata sul confronto tra lo sport business europeo ed americano, arrivata fino al quartier generale di una delle principali agenzie di marketing sportivo degli States, Don Costante Group a Kensas City. Nello stesso anno avviene il suo trasferimento calcistico in Trentino Alto Adige dove subisce un grave infortunio alla caviglia. Nell’estate del 2016 fa il suo ritorno a San Marino, fino al secondo grave infortunio avvenuto sempre alla stessa caviglia nella primavera del 2017. La lontananza dai campi, lo avvicina ancor di più agli studi: partecipa ad un master di Social Media Marketing con una brillante tesi finale sul brand Clementoni Giocattoli, che gli garantirà un successivo impiego come social media marketer in un’azienda di moda e accessori del pesarese. Calcisticamente, dopo un lunghissimo periodo di recupero pieno di complicazioni, torna in pista nel 2018, firmando un contratto con il Faetano, società sammarinese. Si sa, chi è calciatore agonista non resiste lontano dal pallone e quindi, conciliando lavoro e sport non può rifiutare la chiamata dei gialloblù di San Marino. Nel 2019 trova impegno in una delle web agency più longeve e conosciute della provincia di Pesaro, Terenzi Concept. Qui svolge la mansione di Digital Strategist, raggiungendo notevoli successi lavorativi assieme al team di lavoro. La sua parentesi con il calcio sammarinese, si conclude con lo scoppio della pandemia a marzo 2020. Attualmente vive nel centro città di Pesaro, assieme alla sua ragazza Elisa. 

Come ha vissuto e vive Tommaso Conti tra San Marino e l’Italia la paura della pandemia ed il disagio per le misure restrittive?

Come evidenziato in precedenza, la mia avventura sammarinese si è interrotta nel marzo 2020, con lo scoppio della pandemia che ha impedito il proseguimento del campionato, come per tanti altri contesti sportivi semi-professionisti o dilettantistici. Personalmente, l’ho vissuta in modo molto sereno e tranquillo cercando di adattarmi alla situazione nel rispetto delle misure adottate dal governo, ma con preoccupazione per la salute dei miei cari. Le misure restrittive, per quanto negative e condizionanti nello svolgere le attività quotidiane, mi hanno dato modo di riflettere sull’importanza delle piccole cose che spesso durante la frenesia della giornata vengono messe in secondo piano e minimizzate.

 

Quali limitazioni, restrizioni e problematiche economiche ha vissuto il calcio sammarinese a causa della pandemia?

Come per tantissimi altri sport, la pandemia e il suo corso, nel 2020, hanno sancito la fine di ogni tipo di competizione con tutte le limitazioni attinenti come sugli allenamenti, partite, spostamenti ecc. In un contesto come quello sammarinese, le restrizioni e le limitazioni, in alcuni casi, hanno impedito a tanti atleti di poter attingere allo stipendio mensile visto il blocco delle attività: per molti, il problema non è stato di primaria importanza, visto il calcio rappresenta ancora una passione, ma per tanti calciatori professionisti o ex professionisti che del calcio fanno e hanno il loro mestiere, ha comportato le ovvie conseguenze del caso.

Un grande giocatore vede un’autostrada dove gli altri solo sentieri. Vujadin Boskov. Cosa le hanno dato in termini di crescita personale e professionale l’attività fisica ed il Calcio in particolare?

Il calcio per me ha sempre rappresentato una passione trasmessa da mio padre. Poi col tempo, questa passione, si è tramutata in lavoro, portandomi anche a vivere anche lontano da casa. Lo sport, in primis, mi ha aiutato a misurarmi con me stesso e con gli altri, non solo dal punto di vista fisico o tecnico, ma soprattutto umano. Il secundis, mi ha insegnato il significato di tre parole che hanno rafforzato il mio carattere: disciplina, rispetto e sacrificio. Nel mio percorso, ho conosciuto tante persone, più o meno per bene, le quali mi hanno comunque arricchito in qualcosa. Tutte loro e tutte le situazioni vissute fuori e dentro il campo, hanno contribuito a formare la persona che sono oggi, facendomi (penso) crescere e migliorare come persona, soprattutto nel superamento delle difficoltà.