Tony Tammaro, dietro l’artista l’Uomo
17 Febbraio 2024Figlio d’arte – il papà è il celebre chitarrista e chansonnier Egisto Sarnelli – circa trenta anni fa irrompe nel panorama musicale campano l’anti-sistema Tony Tammaro. Buono lo spessore musicale ma lontanissimo dallo stile dell’ illustre genitore. Tammaro preferisce puntare sull’arma dell’ironia della quale si serve per mettere alla berlina certi “vizietti” comuni non solo alla società campana ma a tutto il Paese. Per gran parte della sua carriera le sue apparizioni in pubblico ed i suoi concerti restano chiusi nell’ambito della Regione che lo ha visto nascere. Poi seguono gli impegni anche a livello nazionale.
Anche se il suo è uno stile completamente diverso cosa le ha lasciato in eredità, artisticamente parlando, suo padre?
Di sicuro mio padre mi ha lasciato in eredità quell’immenso patrimonio che è il repertorio di tutta la canzone classica napoletana. L’ho ascoltata da piccolo e continuo ad ascoltarla oggi, restando spesso estasiato dalle capacità creative di musicisti e poeti, miei concittadini, che ci hanno lasciato canzoni che fanno parte del patrimonio artistico dell’umanità.
Dietro i suoi testi ed i motivi accattivanti si nasconde una satira di personaggi e costumi che trasformano le sue canzoni in pezzi impegnati tanto che qualcuno lo ha definito sociologo.
Ho sempre amato studiare le società umane nelle loro dinamiche e nelle loro complessità.
Mi piace osservare l’evolvere o l’involvere di intere categorie, un po’ come fece Paolo Villaggio quando fermò nei suoi libri e nei suoi film i caratteri della categoria piccolo borghese degli impiegati. Io invece ho osservato e descritto per anni un’altra categoria sicuramente più vasta e meno borghese: quella dei tamarri.
Il contatto con la gente e con la realtà che la circonda viene rivisitato e trasferito sul piano della sua produzione artistica. Quale situazione che è poi sfociata in canzone ricorda in modo particolare?
Sono tante le situazioni descritte nelle mie canzoni che definisco autobiografiche, altre volte sono storie che mi hanno raccontato, tipo quella della 127 blu. In ogni caso, una Patrizia c’è stata ed era proprio come l’ho descritta.
Dietro l’artista Tony Tammaro si nasconde l’uomo Vincenzo Sarnelli. Ha voglia di raccontarsi un po’.
Sono l’opposto di quel che si vede in scena. Riservato e a tratti anche timido; Amante delle buone letture, della buona musica e delle amicizie che arricchiscono. Pratico lo yoga, la meditazione e altre attività che vanno contro lo stereotipo del “tamarro”. Ho una moglie (sempre la stessa da 30 anni) e due splendidi figli che non hanno voluto intraprendere la carriera artistica.
Ha un sogno nel cassetto che non ha ancora realizzato?
Ho scritto 2 libri, ho recitato in 3 film e ho inciso 8 album musicali. C’è una cosa però che non ho ancora fatto e che realizzerei volentieri: un musical con le mie canzoni.