Trapianti di rene al Santobono? “Ora o mai più”
2 Febbraio 2020Dopo il sopralluogo ed il via libera da parte del Centro regionale trapianti, adesso all’apertura della struttura manca solo l’autorizzazione della Regione Campania.
La battaglia di Carmine Pecoraro, direttore della nefrologia del Santobono, è cominciata più di dieci anni fa per bloccare i viaggi fuori regione dei piccoli pazienti che per problemi renali hanno bisogno di un trapianto di reni. E’ da anni in prima linea ma fortunatamente al suo fianco si sono schierati medici, paramedici e i massimi dirigenti della più grande azienda ospedaliera pediatrica del Sud Italia.
La svolta è finalmente dietro l’angolo. Il Santobono si prepara a ufficializzare la prestigiosa novità: l’autorizzazione ad effettuare finalmente in Campania trapianti di reni pediatrici. “Ora o mai più – chiarisce con convinzione Carmine Pecoraro – confortato dalla recente ispezione del Centro Regionale Trapianti, presieduto dal professore Antonio Corcione”. Un lungo e accurato sopralluogo nella struttura pediatrica che sollecita l’autorizzazione per i trapianti pediatrici di reni; stavolta il semaforo sanitario si è finalmente fermato sul verde: “Ok, andate avanti”. Con il via libera del Centro Regionale Trapianti gli antichi problemi dovrebbero essere finalmente superati.
<La nostra richiesta nasce da un’esigenza molto forte per il Santobono e per i nostri assistiti. In quest’ospedale trattiamo tanti bambini che per problemi renali cronici hanno bisogno di dialisi – ricorda il professore Pecoraro – ed ogni anno circa dieci – dodici piccoli pazienti sono costretti a trasferirsi in centri extra regionali per un trapianto di reni che viene eseguito a Roma, Genova e Padova. Immaginate le preoccupazioni, i costi ed i disagi che tutto questo comporta per i nostri ragazzi e per le loro famiglie>.
La realtà sanitaria napoletana è conosciuta e apprezzata da anni per il lavoro che nel Santobono viene assicurato ai pazienti con problemi renali prima e dopo il trapianto. <Seguiamo i nostri ragazzi in tutta la fase che precede l’intervento e nel post trapianto. Un altro paradosso che va avanti da tempo è che l’azienda Santobono – Pausilipon è ufficialmente accreditata a livello nazionale come centro prelievi di organo. Finora i reni prelevati nella nostra struttura sono stati trasferiti e trapiantati a Roma, Genova o Padova. Addirittura – ricorda con amarezza Pecoraro – è capitato che due reni prelevati nel nostro ospedale sono stati impiantati rispettivamente a Genova e Roma. Ci pensate? Sembra una cosa assurda, paradossale”.
Tra le varie “chicche” c’è quella che il centro trapianti di Genova in un anno a stento esegue dieci trapianti di rene mentre in quello stesso periodo partono da Napoli circa dodici reni pediatrici. L’accreditamento regionale è cosa fatta, per far alzare la sbarra che autorizzerà la Campania ad eseguire nell’ospedale pediatrico cittadino i trapianti di rene c’è solo da sollecitare la burocrazia sanitaria perché non faccia perdere altro tempo al Santobono dove intanto sono pronte le strutture che ospiteranno i piccoli pazienti. “Nell’edificio che identifichiamo come “Torre” c’è una nuova sala operatoria – spiega il professore Pecoraro, direttore dell’efficiente nefrologia – dove potranno essere eseguiti gli interventi. Subito dopo i bambini andranno in rianimazione, poi li aspetto nel mio reparto che ognuno di loro già conosce perché nella fase che precede il trapianto tutta la mia squadra li segue di giorno in giorno. Sono anni che combattiamo questa guerra. Abbiamo superato da vincitori diverse battaglie, il traguardo è vicino anche se l’entrata del Santobono nel mondo dei trapianti potrebbe far perdere qualcosa a chi già li esegue. Che dire? Per i trapianti di reni nel Santobono siamo agli ultimi passi: “Ora o mai più””.