Truffe Call center e la Tim resta a guardare
27 Gennaio 2022Oramai sono diventate una vera a propria pestilenza, quasi peggio della pandemia da Covid, le truffe via cavo a danno di poveri utenti che non sanno più a che santo votarsi per difendersi. Siamo seduti nel comodo salotto di casa ed ecco che, via cavo, nella nostra tranquillità irrompe una voce suadente, insistente, con l’ennesima proposta di un contratto migliorativo (telefono, luce, gas) e se siamo distratti, assopiti o poco avveduti il gioco è fatto per l’anonimo contattatore.
Ti viene propinato un contratto che, nella migliore delle ipotesi è peggiorativo del precedente e, che se comporta la comunicazione di dati Iban, serve a prosciugarti anche il conto corrente.
Quella giunta in redazione è l’ennesima segnalazione in tal senso e così, abbandonando per un attimo gli altrettanto dolorosi sentieri della sanità e della salute, raccogliamo lo sfogo dell’ennesima utente truffata: “Mi hanno assicurato un risparmio mensile di 10 euro se fossi passata con la Tim, chiamate verso tutti e la possibilità di agganciarvi anche due cellulari con canone bloccato a 5 euro mensili cadauno”.
Il risultato è stato al di sopra di ogni aspettativa negativa: un mese senza linea telefonica in casa; aumento di 10 euro rispetto al canone precedente; nessuna possibilità di agganciare al contratto telefonini di sorta. Il tutto nonostante si facesse presente reiteratamente (direttamente agli operatori Tim) di avere un invalido al 100% in casa e che i gravi disagi procurati potevano aggravare la condizione dell’handicappato. Niente da fare. A distanza di oltre un mese il tecnico incaricato ha sostituito il modem con uno fornito dalla Tim ma, ad oggi, del promesso contratto scritto neanche l’ombra.
Non è colpa nostra, si sono difesi da Tim, ma dei Call Center. “Ma come – si chiede, a giusta ragione, la signora – voi avete dato corso al contratto fantasma “orchestrato” dall’operatrice truffaldina del Call Center e poi ne misconoscete l’origine? Mi pare veramente il colmo”. E aggiunge: “In questi casi non è ravvisabile, da parte del colosso della telefonia, una culpa in vigilando?”.
È quanto appurerà il legale al quale è stata passata la pratica. Dalla Tim, intanto, l’ennesimo sberleffo: Signora ma lei ha comunque 14 giorni di tempo per recedere.
Insomma, al danno ed ai travasi di bile, la beffa.