Tumore al sangue, il 70% dei pazienti oggi guarisce
28 Ottobre 2022Oggi il 70% delle persone colpite da tumori del sangue guarisce, 15 anni fa questa percentuale non superava il 30%.
Un risultato importante, ottenuto grazie all’innovazione delle terapie, in particolare le Car-T, cioè la terapia cellulare, e gli anticorpi bispecifici.
Delle nuove frontiere della ricerca si parlerà alla quarta edizione della Soho Italy Annual Conference, in corso fino al 26 ottobre a Roma, che rappresenta “un ponte della ricerca” fra Italia e Stati Uniti. Soho Italy è, infatti, l’estensione italiana della “Society of Hematologic Oncology”, fondata dai ricercatori del MD Anderson Cancer Center di Houston.
I tumori del sangue più frequenti sono i linfomi, le leucemie e il mieloma multiplo, che ogni anno nel nostro Paese fanno registrare circa 30mila nuovi casi.
“La terapia cellulare a base di Car-T ha favorito una rivoluzione epocale nella lotta contro i tumori del sangue – spiega Giovanni Martinelli, presidente di Soho Italy e coordinatore dell’evento insieme a Claudio Cerchione e Hagop Kantarjian -. L’obiettivo è ‘risvegliare’ il sistema immunitario, che per troppo tempo ha tollerato la crescita del tumore. Nei linfomi aggressivi grazie alle Car-T, il 40% dei pazienti guarisce con una singola infusione. Sono in corso studi promettenti per il loro utilizzo anche nel mieloma multiplo, nella leucemia linfoblastica acuta dell’anziano e nella leucemia mieloide acuta”. Le Car-T si basano sui linfociti del paziente modificati geneticamente. Oggi le cellule devono essere spedite negli Stati Uniti, dove si trovano i centri per il processo di ingegnerizzazione. In Italia si contano sulle dita di una mano le istituzioni accademiche dotate di una officina di produzione di Car-T. Per questo Martinelli sollecita “un cambio di passo”.
Anche la terapia del mieloma multiplo sta cambiando profondamente. “Dopo gli ottimi risultati ottenuti con anticorpi monoclonali monospecifici”, spiega Claudio Cerchione, si stanno affacciando gli anticorpi bispecifici, “che rappresentano la frontiera più estrema della medicina di precisione, in attesa di avere a disposizione anche nel nostro Paese le Car-T”.