Tumore al seno in fase iniziale, studio individua utili endpoint clinici
4 Aprile 2024Uno studio condotto da Eva Blondeaux, dell’Unità di Epidemiologia dell’IRCCS Ospedale Policlinico San Martino di Genova, ha valutato l’efficacia di alcuni endpoint clinici intermedi come predittori di sopravvivenza globale nei trial randomizzati e controllati sulla terapia adiuvante per cancro al seno in fase iniziale. Utilizzando una meta-analisi basata sui dati individuali dei pazienti provenienti dai gruppi di studio Gruppo Italiano Mammella (GIM) e Mammella Intergruppo (MIG), lo studio mette in luce come varie misure di sopravvivenza libera da malattia (DFS), come la sopravvivenza libera da malattia a distanza (DDFS) e la sopravvivenza libera da recidiva a distanza (DRFS), offrano una previsione significativa sulla sopravvivenza globale (OS), suggerendo il loro potenziale ruolo come endpoint primari nei futuri trial su terapia adiuvante.
Con 12.397 pazienti arruolate da novembre 1992 a luglio 2012 in sei trial clinici randomizzati, e con un follow-up mediano di 10,3 anni, lo studio – realizzato con il sostegno dell’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (AIRC) e del Ministero della Salute – ha evidenziato che, su un intervallo di 5 anni, più del 95% della variabilità della mortalità a 8 anni poteva essere attribuita alle variazioni degli end point intermedi a 5 anni. Particolarmente rilevante è stata la correlazione tra gli effetti del trattamento sugli end point intermedi e sulla sopravvivenza, con la sopravvivenza libera da recidiva e la sopravvivenza libera da recidiva a distanza che hanno mostrato le correlazioni più elevate.
Interessante notare che nell’analisi condotta sulla popolazione con tumori positivi ai recettori ormonali/HER2-negativi, nessuno degli endpoint clinici intermedi soddisfaceva i criteri per essere considerato un endpoint surrogato della sopravvivenza globale, suggerendo una necessità di ulteriori indagini in questo sottogruppo di pazienti.