Tumore del pancreas, nuove prospettive di cura
7 Settembre 2019All’Istituto nazionale dei tumori “Regina Elena” di Roma allo studio ha identificato, a livello preclinico, una terapia mirata per alcune neoplasie pancreatiche.
Dalla recente ricerca preclinica del team dell’istituto, pubblicata sulla rivista Cancer Research, è emersa la possibilità di impiegare alcuni farmaci con successo nel trattamento della patologia.
La ricerca, del gruppo guidato da Luca Cardone, team leader dell’Unità di Immunologia e immunoterapia, ha mostrato che la decitabina, farmaco già in uso clinico per altre neoplasie, ha una potente azione antitumorale mirata per tumori del pancreas con specifiche caratteristiche. I pazienti selezionati con screening molecolare ne potrebbero beneficiare grazie a un approccio di riposizionamento di farmaci, il cosiddetto “drug repurposing”. Si calcola che una percentuale compresa fra il 30% e il 50% dei casi di tumore al pancreas ha una dipendenza molecolare da K-Ras che può potenzialmente rispondere alla decitabina.
Il carcinoma del pancreas è una delle neoplasie a prognosi più severa e tra le più aggressive con un tasso di sopravvivenza a 5 anni dell’8%. Grazie a questo studio preclinico, si potranno avviare studi clinici con la decitabina, come singolo trattamento o in combinazione. “Investire nella ‘drug repurposing’ in oncologia – sottolinea Francesco Ripa di Meana, direttore generale dell’Ifo – è un’opportunità potenziata dall’utilizzo di big data e intelligenza artificiale”. La ricerca è stata condotta in collaborazione con l’Anderson Cancer Center dell’Università del Texas, l’Istituto Telethon di genetica e Medician (Tigem) di Napoli e l’Università di Chieti.
“Oggi- evidenzia Gennaro Ciliberto, direttore scientifico dell’Ire – grazie anche alle collaborazioni nazionali e internazionali, si lavora su molti più dati e si velocizzano i risultati che consentono la rapida validazione di nuove indicazioni per farmaci già in uso ma con diversa indicazione terapeutica”.