Tutela della filiera bufalina campana
2 Agosto 2019Primo appuntamento romano, al Ministero della salute, del tavolo tecnico permanente nato per supportare e salvaguardare il patrimonio zootecnico campano.
Ieri al Ministero della Salute – Direzione generale della Sanità animale e del Farmaco veterinario – si è tenuto il tavolo tecnico per discutere delle iniziative per il miglioramento dello stato di salute e per la salvaguardia del patrimonio della bufala mediterranea della regione Campania.
Erano presenti, tra gli altri, la Regione Campania, l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno e il Centro di referenza nazionale dell’allevamento bufalino, che ha sede nell’IZSM, il Centro di referenza nazionale sulla brucellosi, che ha sede nell’IZS di Abruzzo e Molise, l’Asl di Caserta, l’Asl di Salerno, il Consorzio di tutela della Mozzarella di bufala campana Dop, i rappresentanti delle organizzazioni professionali Confagricoltura, Coldiretti, Cia, Copagri, Anasb, Ris bufala, Ministero delle Politiche agricole e forestali, rappresentanti della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, il dipartimento di Medicina Veterinaria e delle Produzioni animali della “Federico II” di Napoli, la Provincia di Caserta, rappresentanti delle amministrazioni locali delle province di Caserta e Salerno.
Il tavolo, presieduto e coordinato dal direttore generale della Direzione Generale della Sanità Animale e dei Farmaci Veterinari del Ministero della Salute, Silvio Borrello, ha preso in considerazione tutte le criticità che ancora impediscono il raggiungimento del risanamento dalla brucellosi e dalla tubercolosi.
La discussione è stata ampia e costruttiva. Gli intervenuti hanno convenuto che l’impianto legislativo attuale è assolutamente un valido e utile strumento per il raggiungimento dell’obiettivo. L’Unità operativa dipartimentale di Prevenzione e Sanità Pubblica Veterinaria della Regione Campania, in accordo con il Ministero della Salute, ha accolto alcune proposte migliorative in accordo con la norma vigente che il direttore Borrello ha riassunto nei seguenti punti: formazione degli operatori dell’intera filiera volta a migliorare le conoscenze delle tematiche sanitarie di loro interesse; implementazione del sistema Classyfarm nella filiera bufalina; implementazione delle misure di biosicurezza; perfezionamento delle procedure di sostegno economico agli allevamenti con capi abbattuti con riduzione dei tempi di rimborso; miglioramento delle tempistiche di ricontrollo negli allevamenti non ufficialmente indenni e delle risposte analitiche previste dal dettato normativo.
Il tavolo si è chiuso con la proposta di un nuovo incontro a settembre per valutare lo stato di avanzamento del programma di risanamento avviato.