Un bimbo su 3 e’ obeso o in sovrappeso
10 Ottobre 2019Un ben triste primato per l’Italia. Tristissimo per la Campania dove purtroppo, già da diversi anni, si registra la più alta percentuale di obesità infantile.
La culla della dieta mediterranea vanta un triste primato. È in Italia che si concentra il numero maggiore di bambini obesi e sovrappeso del Vecchio Continente. Parliamo di uno su tre nella fascia d’età 6-9 anni. Un dato che – seppur in diminuzione negli ultimi anni – resta allarmante. A contendersi il record con gli italiani, ci sono i vicini ciprioti, greci e spagnoli, a certificare il declino della dieta a lungo considerata l’elisir di lunga vita e ora costretta – complici crisi economica e povertà educativa – a cedere il posto a tavola al cosiddetto junk food, il cibo spazzatura. È quanto emerge dalla seconda edizione del Report di Helpcode sulla malnutrizione infantile, una fotografia preoccupante sullo stato di salute dei bambini in Italia e nel mondo.
Con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica, le istituzioni e i media sulle pericolose conseguenze della malnutrizione infantile – in occasione della Giornata mondiale contro l’obesità (oggi 10 ottobre) e quella dell’alimentazione (il 16 ottobre prossimo).
Quando scarseggiano le risorse economiche per accedere a un’alimentazione sana, aumenta il consumo di cibi poco salutari. E la malnutrizione inevitabilmente fa da apripista a sovrappeso e obesità, che non sono mai indice di opulenza, piuttosto rappresentano il sintomo di una dieta contrassegnata da errori nutrizionali e consumo eccessivo di cibo spazzatura, privo di nutrienti ma altamente calorico.
Uno studio condotto dal Gruppo di lavoro “Dieta Mediterranea in Pediatria” della Fimp Napoli su circa 300 bambini con meno di 36 mesi conferma la relazione tra intervento precoce del pediatra nell’introduzione della dieta mediterranea e prevenzione dello sviluppo di obesità e patologie correlate. L’analisi dei dati preliminari, infatti, conforta quanto rilevato nella pratica clinica, ovvero che a tre anni è ancora bassa la prevalenza dell’obesità mentre è possibile identificare i bambini a rischio (quelli in sovrappeso) attraverso un attento monitoraggio per mettere in atto, già prima dei tre anni, misure di prevenzione adeguate.