Un massacro dei fondali realizzato dall’Area Marina Punta Campanella in nome del dio denaro

Un massacro dei fondali realizzato dall’Area Marina Punta Campanella in nome del dio denaro

4 Agosto 2024 Off Di Gaetano Milone

Il comunicato dell’Ente, sbandierato ai quattro venti, parla di inaugurazione del nuovo campo boe a ridosso dell’isolotto Isca – Fiordo di Crapolla ad appena una ventina di metri dalla costa. 

  Il tutto sotto il colpevole “silenzio assenso” del  Consiglio d’Amministrazione dell’Ente,  formato dai delegati dei comuni di Massa Lubrense, (capofila con Presidente consigliere comunale di professione imprenditore Ncc), Sorrento ( con delegato appartenente alle forze dell’ordine, scappato via da tempo e non ancora sostituito),  Sant’Agnello delegato più direttore da centoventimila euro all’anno di stipendio), Piano di Sorrento (ex prof. Istituto Nautico) Vico Equense (Bartolomeo Staiano esperto in materia marittima) e Positano (Giuliana Apuzzo – imprenditrice campo nautico). 

Una zona già violata dai lunghissimi lavori in corso sull’isolotto che fu di Eduardo De Filippo ( è scappato il Gabbiano corso che nidificava sull’isola) e che fu acquistato da privati anche per la “dimenticanza” nel cassetto del Presidente dell’Area Marina della lettera, con diritto di prelazione, per ben venti giorni,  ed oggi oggetto di un campo boe a pagamento per ricchi diportisti in cerca di luoghi da “inviolabili a violabili” a ridosso dell’Isca, con incompatibilità delle boe con valutazione d’incidenza.

 Ma c’è di più, anziché i soliti “fischer” americani usati per l’ancoraggio sui fondali trovano conferma le proteste dei pescatori (reti incagliate e strappate sui fondali) e di parecchi abitanti della zona testimoni della posa di enormi blocchi di cementi gia nell’inverno scorso con un pontone “fantasma”. 

Blocchi di cemento 8 da chi acquistati e pagati) individuati e fotografati che chiedono “giustizia” alle autorità, prima fra tutti il Ministero dell’Ambiente, la Capitaneria di Porto, la Guardia di Finanza. 

Il tutto mente la zona “A” dello scoglio- santuario marino del Vervece, quella della Vetara, della Regina Giovanna, di Capo Massa, di Mitigliano, vengono violate tutti i giorni da diportisti e mezzi di linea per mancanza di boe di segnalamento e perimetrazione delle Aree, usurate e mai sostituite. Boe “abusive” con corpi morti in cemento, a pagamento, zone “A” violate. 

Nel frattempo nessuna controlla il personale dell’Area Marina Protetta, sempre lo stesso, da quindici anni, fornito dalla stessa Società interinale con impiegata fac totum (con società per ottenimento Bandiera Blu), e da ieri con imbarcazione “fantasma”  di proprietà del Ministero, ( per anni data in gestione ad un noto plurindagato e condannato armatore sorrentino) impiegata in tour turistici, con navigazione anche in zone interdette dal decreto ministeriale per “fare soldi” in contrapposizione ai charter ed imbarcazione di linea. Pecunia non olet.