Un primo maggio per ricordare i medici precari
30 Aprile 2019A dieci giorni dalla manifestazione, “Medici senza carriere” ritorna sulla denuncia – magari ripetere giova – della mancata pubblicazione degli ambiti carenti nel territorio regionale.
“Il lavoro del medico è un lavoro particolare – accusano i camici bianchi – costituito anche da tanti sacrifici e rinunce. Sacrifici e rinunce che possono essere amplificati in determinate situazioni di precariato, che si prolungano impropriamente, così come avviene in Regione Campania per i Medici di Medicina Generale ed i Pediatri di Libera Scelta”.
Questo l’incipit dei medici “movimentisti” che si sono costituiti in gruppo organizzatoa causa per rispondere ala mancata pubblicazione ed assegnazione degli ambiti carenti di medicina generale e pediatria di libera scelta in Regione Campania, rilancia l’allarme in occasione di una data in cui si festeggiano tutti il lavoratori del Paese. Lavoro su cui si fonda la Repubblica, secondo la nostra Costituzione.
Un primo maggio amaro per i medici campani in attesa di convenzione, che sono costretti ad andare in piazza a Napoli il giorno 10 per protestare contro Regione Campania che di fatto blocca oltre 2000 medici in Graduatoria Regionale e li mette in condizione di trasferirsi fuori territorio regionale o a subire un precariato, che per alcuni, oramai, è ventennale. Un precariato su cui si reggono settori fondamentali per la assistenza sanitaria come l’Assistenza Primaria, la Continuità Assistenziale, l’Emergenza Territoriale, la Medicina Penitenziara e la Pediatria del Territorio.
“Un primo maggio di agitazione – annuncia Salvatore Caiazza, portavoce di Medici senza Carriere – che si concretizzerà con la manifestazione prevista a Napoli il giorno 10, cui seguiranno ulteriori forme di protesta, valutate di volta in volta dal Movimento, fino a quando non verrà ripristinata il legittimo rispetto dell’Acn per la Medicina Generale e la Pediatria di Libera scelta in Campania per i medici aspiranti al convenzionamento”.
Caiazza si appella agli Ordini Provinciali del Medici Campani, alle Sigle sindacali di categoria, alle Associazioni dei cittadini, affinché sostengano e partecipano insieme alla Manifestazione del 10 maggio, poiché la criticità scaturita dall’inadempienza di Regione Campania, non è solo una problematica occupazionale di una categoria di lavoratori, ma è una vera tragedia per i Cittadini, a cui non viene garantito il diritto di un’Assistenza Medica Territoriale, degno di questo nome. Tragedia poiché, come per ogni mancanza in ambito sanitario, chi paga è il più debole, che nel nostro caso, sono quei pazienti fragili, che spesso sono abbandonati a loro stessi.