Un ricordo di Padre Bartolomeo Sorge
5 Novembre 2020In Penisola sorrentina il gesuita, teologo e politologo nel 1994 sancì la fine del collateralismo e dell’unità partitica dei cattolici.
Ricordo la presenza in Penisola sorrentina del Padre Bartolomeo Sorge S.Y., che alla chiusura della campagna elettorale del 1994, pochi giorni prima del 27 Marzo, fu invitato dal Partito popolare per presentare il candidato al Senato. L’incontro si svolse nell’Aula magna della Scuola ‘M. Buonocore – A. Fienga’. Erano presenti l’onorevole Rosa Jervolino, presidente del Partito e Ministro della P.I., la presidente della Provincia di Napoli ed il sindaco di Meta di Sorrento oltre ad una numerosa rappresentanza di cittadini. Dalla prima Legislatura era sempre stato eletto al Senato il candidato della D.C. il senatore Piccoli era uscente, eletto nel 1992. Ero candidato nella XII Leg. al Senato per i Progressisti – la Rete ed andai, con mia moglie, a salutare il Padre, che, alla presenza del ministro e degli organizzatori del Convegno, mi salutò e mi chiese il motivo della visita. Gli dissi che ero candidato al Senato e sarei andato via. Si meravigliò replicando che era stato invitato a parlare dal candidato al Senato. Chiarii che ero “dall’altra parte, per i progressisti”. Rispose invitandomi a rimanere. Ero stato, fino a Febbraio di quell’anno il vicepresidente, responsabile degli adulti, dell’Associazione degli ex alunni dei Padri Gesuiti a Napoli. All’Istituto Pontano avevamo organizzato con il Padre Russo S. J. vari incontri con il Padre Sorge. Ribadii la decisione di andare via, in quanto non mi sembrava cosa opportuna partecipare all’incontro. Padre Sorge insistette fortemente mentre mostravano perplessità gli organizzatori. Mi accomodai sulla ultima sedia, in fondo al salone. Il Padre tenne un discorso sulla presenza dei cristiani in politica. Parlò della fine dell’unità partitica dei cattolici e quindi del collateralismo e suggerì criteri di grande spessore morale per la scelta elettorale, deludendo gli organizzatori dell’incontro che immaginavano espressioni di condivisione per la lista da loro sostenuta. “Bisogna guardare alla storia personale dei candidati”, affermò padre Sorge. Al termine del discorso fu chiesto all’oratore, come i cristiani, i cattolici avrebbero dovuto votare pochi giorni dopo. La risposta fu chiarissima e la riporto in modo testuale, sia perché la ricordo ed anche per la testimonianza di alcuni tra i presenti: “Vi ho parlato fino ad ora della fine del collateralismo. I cristiani sono tenuti a guardare la storia personale dei candidati e scegliere di conseguenza il candidato migliore. Non deve esserci il Partito dei cattolici. Non sono io abilitato a dire chi è il migliore candidato. Dico che al momento del voto dovete guardare bene chi sono i candidati e sapere scegliere secondo la storia di ognuno”.
La risposta creò grande sconcerto e tutti si voltarono verso di me, rimproverandomi per la mia presenza, Ricordai l’episodio al Padre, quando andai a trovarlo a Milano ed un’altra volta presso la Casa dei Gesuiti a Napoli, a Cappella Cangiani. Padre Sorge ricordò e sorrise.
Credo che a Meta di Sorrento, per la prima volta, Padre Sorge, interpellato alla vigilia del voto, rispose invocando il discernimento, indicando concretamente la fine dell’unità partitica e affermando l’auspicata unità politica fondata sulla testimonianza dei cristiani sui grandi temi valoriali. Aggiungo ancora una significativa notizia a me sconosciuta per anni della quale sono stato informato dopo la scomparsa del protagonista nel 2009 Monsignor Oscar Reschigg, figura di altissimo rilievo religioso, culturale, civile e politico della Città di Castellammare, aveva invitato al voto in mio favore, sollecitando finanche le suore di clausura, a mia insaputa. Devo dire che cittadini impegnati nei movimenti di volontariato, del rinnovamento civile, dell’associazionismo cristiano, della cultura cattolica e ricordo l’ideatore del Premio Capri San Michele il professor Raffaele Vacca nell’Isola di Capri furono molto attivi in quei giorni. Fui eletto al Senato.