Un “telefono rosso” per contrastare la violenza sui medici
8 Dicembre 2018Al Santobono, l’ospedale pediatrico di Napoli, ancora un episodio grave contro un medico in servizio.Da più parti l’invito ad azioni concrete per arginare il preoccupante fenomeno che genera tensioni insostenibili in luoghi deputati alla tutela della salute.
Oramai i medici si sentono sotto attacco e, se non si interviene con urgenza adottando efficaci misure repressive, veramente, in particolare nei pronto soccorso, gli operatori sanitari vivranno sempre più un clima da trincea A tutto svantaggio, innanzitutto, degli ammalati.
«Dopo il recente caso di Crotone, ora un nuovo inaccettabile episodio di violenza contro medici e infermieri al Santobono di Napoli: nei nostri ospedali è ormai bollettino di guerra»: lo commenta Massimo Tortorella, Presidente del Gruppo Consulcesi, network da oltre 20 anni a fianco dei medici.
«Anche stavolta, si tratta di un aggressione che poteva e doveva essere evitata: i nostri camici bianchi vivono ormai nella paura, in balìa degli scatti d’ira, di minacce e insulti mentre sono al lavoro per salvare vite umane e tutelare la salute di tutti. Proprio per questo, abbiamo deciso di lanciare il ‘telefono rosso’, un pronto soccorso telefonico per la violenza in corsia.
Chiamando gratuitamente il numero 800620525 attivo tutti i giorni, 24 ore su 24, i camici bianchi che si sentono in pericolo o hanno subìto aggressioni e minacce, anche tramite social network, potranno trovare supporto umano e legale, con la possibilità di rimanere del tutto anonimi.
A fianco del Tribunale del Malato, – conclude Massimo Tortorella – è il momento di istituire un vero e proprio Tribunale del Medico perché le vittime delle inefficienze del Sistema Sanitario Nazionale non sono solo i pazienti, ma anche chi è costretto a lavorare in condizioni di disagio, sovraffollamento, mancanza di personale e senza le misure minime necessarie per la sicurezza».