Una tantum, la triplice si spacca
4 Giugno 2019Tavoli separati per le contrattazioni su sanità e Funzioni locali. Lo annunciano i segretari di Cisl-Fp e Uil-Fpl a seguito della richiesta della Cgil-Fp l’Aiop.
Almeno in Campania, la casa comue delle sigle sindacali confederali, costruita in tanti anni di battaglie comuni, si sata sfaldando commpletamente sulla trattativa con la parte datoriale della sanità privata: Cisl e Uil che sostengono l’accordo da una parte, Cgil che lo contesta dall’altra. Siamo oramai alla “separazione in casa” anche sul fronte del prosieguo delletrattative.
“Nel prendere atto dello strappo che si è venuto a creare con la Cgil Fp, soprattutto a seguito della decisione di volere tavoli separati per la vertenza sull’una tantum – spiegano Lorenzo Medici segretario generale Cisl Fp Campania e Vincenzo Martone della Uil Fp Campania – siamo costretti a chiedere tavoli separati sulle contrattazioni che riguardano la sanità e le funzioni locali. Sul punto, abbiamo già inviato una nota alla Regione”.
Lo scontro si è consumato nel campo della sanità privata, nello specifico sulla contrattazione per ricevere il compenso una tantum. Mentre Cisl Fp e Uil Fpl hanno chiuso un accordo con l’Aiop Campania che mancava sui tavoli da 10 anni, la Cgil ha scelto di ricorrere alle vie legali.
“Non sono solo i lavoratori iscritti alla Cgil che scelgono di aderire all’accordo con Cisl Fp e Uil Fpl per ricevere subito in busta paga il contribuito per l’una tantum, ma addirittura i delegati sindacali Cgil Fp. Ciò che sta avvenendo alla clinica napoletana Sanatrix, così come già avvenuto in altre strutture, ci onora e di fatto boccia la linea indicata dalla Cgil Fp di non aderire all’accordo”.
“Invece di fare proclami demagogici e strumentali la Cgil Fp si dovrebbe chiedere come mai anche i suoi delegati scelgono la via della contrattazione e non quella legale proposta dalla stessa sigla sindacale – spiegano Medici e Martone – la Cgil Fp cerca di arrampicarsi sugli spechi e al solo scopo di denigrare l’ accordo, che dopo ben 10 anni porta una risposta economica ai lavoratori invece delle solite chiacchiere, millantano un tabellario che illude i lavoratori”.
“Va detto con chiarezza che l’ una tantum prevista dal contratto – precisano Medici e Martone demanda alle regioni la determinazione dell’ accordo in base alle condizioni finanziarie di ogni singola regione. Dunque, non riusciamo proprio a capire a quali tabellari faccia riferimento la Cgil. Inoltre mentre un giorno ci accusano di ‘fare cassa’ per decine di migliaia di euro, il giorno dopo ci accusano di chiudere accordi per poche decine di euro. Almeno si mettessero d’accordo”.