Urologia, la Campania al top per la chirurgia robotica mininvasiva
29 Settembre 2024Prostata. I pazienti che si operano fuori regione, in percentuale, ritornano sul tavolo operatorio più spesso di quelli che decidono per il trattamento in Campania.
Non sempre la “esterofilia sanitaria paga. Questo, almeno, stando ai dati elaborati da Soresa. «Tra il 2019 e il 2021, 18.700 pazienti campani sono stati operati in regione per affrontare un tumore della prostata, mentre 1.780 hanno scelto di rivolgersi a strutture extraregionali prevalentemente del Nord Italia. Il dato che deve far riflettere è che una percentuale significativa dei pazienti che hanno scelto di farsi operare fuori regione hanno avuto complicanze che hanno richiesto un nuovo ricovero rispetto a coloro i quali hanno invece scelto di restare in Campania». Questi i dati So.Re.Sa. citati dal chirurgo Giovanni Di Lauro (Ospedale Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli) tra i promotori dell’evento internazionale sulla chirurgia live “Benvenuti al Sud”. «La Campania è ormai al passo con le migliori realtà nazionali in fatto di chirurgia robotica e tecniche mini-invasive – prosegue Di Lauro – ancor più se si guarda alla cura dei tumori e delle malattie non oncologiche urogenitali. Il problema è che esiste nei pazienti la radicata convinzione di dover andare verso le regioni del Nord Italia per trovare ciò che in realtà possono avere qui». La convention Benvenuti al Sud è nata dalla collaborazione dei reparti di urologia di Federico II di Napoli (diretto dal professor Ciro Imbimbo), Santa Maria della Grazie di Pozzuoli (diretto dal dottor Giovanni Di Lauro) e Azienda Ospedaliera Cardarelli (diretto dal dottor Paolo Fedelini). Un evento senza precedenti, primo passo della nascita di un’accademia di formazione a trazione partenopea che servirà a far perfezionare e crescere i chirurghi di domani. Nel corso delle tre giornate dell’evento si sono alternati dibattiti e chirurgia live, portando ai massimi livelli le tecniche robotiche e mini-invasive in campo urologico. Tecniche che consentono anche di migliorare la diagnostica mini-invasiva grazie a endoscopi digitali monouso flessibili che permettono di arrivare ad una diagnosi in fase precoce delle patologie uro-oncologiche. «Nel corso degli ultimi decenni – spiegano i promotori di Benvenuti al Sud Giovanni Di Lauro, Ciro Imbimbo e Paolo Fedelini – la ricerca ha fornito strumenti sempre più efficaci e tecnologici». Ne è un esempio l’evoluzione delle piattaforme robotiche oggi disponibili proprio in chirurgia urologica. Si pensi ad esempio al Robot “Da Vinci”, messo a punto dall’Intuitive, o al Robot “Hugo” proposto da Medtronic, a cui si sono aggiunte una miriade di altre piattaforme robotiche, soprattutto cinesi, ma anche giapponesi. È in questo contesto che si innesta l’evento “Benvenuti al Sud”, che sottolinea anche come la Campania, dove sono installate più di 10 piattaforme robotiche tra strutture sanitarie pubbliche e private, abbia completamente recuperato il gap tecnologico che aveva rispetto alle realtà sanitarie del Nord Italia. Uno sforzo importante che consente di offrire soluzioni sempre più efficaci e innovative alle malattie urologiche, soprattutto in campo oncologico, ed è a questo che guarda la grande collaborazione (che ormai si è consolidata) tra le strutture sanitarie campane e in particolar modo napoletane. Non è un caso che l’evento “Benvenuti al Sud” abbia coinvolto tutte le aziende ospedaliere napoletane provviste di piattaforme robotiche, un meeting dal sapore avveniristico che ha visto partecipare anche l’Ospedale Monaldi e l’Istituto Pascale, per un totale di 10 sale operatorie nelle quali si sono alternati alcuni tra i più importanti nomi dell’Urologia italiana. I casi sono stati discussi con una platea di esperti che hanno così avuto modo di confrontarsi sulle nuove tecniche, mostrandone pro e contro e rendendo la chirurgia urologica sempre più sartoriale.