Vaccinato e infettato

Vaccinato e infettato

2 Gennaio 2022 0 Di La Redazione

Riflessioni “semiserie” sulla sfortuna “do pover’ommo” coinvolto nel gorgo del Covid.

 

Ma cumm se po fa : con 2 dosi di vaccino effettuate, ho beccato il Covid.

E ho vissuto, miei cari amici, una vigilia del primo dell’anno, in assoluta quarantena, digiuno e muorto e famm.

Prima di convincermi, con cognizione di causa, a vaccinarmi, avevo condotto, una campagna di stampa, nella quale mi dichiaravo contrario al green pass obbligatorio, che ha represso i fondamentali diritti dei lavoratori e distorto l’identità libertaria dei principi enunciati dalla Costituzione.

Era un periodo di indecisione e riottosità il mio, durante il quale ero incerto.

Poi un mio caro amico e collega giornalista, Gaetano Milone, mi aveva convinto, ed eccomi qui, vaccinato, ma col Covid addosso.

Sono rientrato in quella percentuale bassissima, di soggetti che, sebbene vaccinati, hanno contratto il virus.

Mi direte, ma hai fastidi minori, il virus per Te, non sarà letale e passerà.

Speriamo bene, augurandomi che questa iattura, non mi lasci successivi strascichi indesiderati.

Ma intanto, chi mi da più, o capitone e l’ultimo e l’anno.

E i Linguini con l’astice? Chella frittura e pesce, impreziosita dai cecenielli fritti di rinforzo? E chella fella e baccalá, un boccone mancato amaro.

A mezzanotte, incazzato nero, ho fatto lo sciopero dello champagne, sostituendolo, con un misurino di salutare sciroppo, Chedirflu Max, gridando forte a me stesso, forza Nello, ce la farai, meglio solo, che male accompagnato.

E mentre incombeva la fatidica Mezzanotte, ingurgitavo una capsula, di Immudek SH Forte, per rigenerarmi da quel senso di spossatezza, causato dal Covid.

Mancavano, oramai, soltanto pochi minuti, all’ultimo giro di lancetta del 2021, era il mio primo capodanno in beata solitudo, senza la vicinanza dei miei affetti più cari che, tra l’altro, in questi miei giorni infelici di Covid 19, non mi stavano cagando, manco di striscio.

E mentre Amadeus scandiva il Count Down, preludio del nuovo anno, me ne salivo su in terrazza, per godermi lo spettacolo dei fuochi d’artificio.

In un caleidoscopio di colori, i giochi pirotecnici illuminavano il cielo, il golfo di Stabiae e il lungomare Caracciolo di Napoli, che ammiravo, estasiato, laggiù, da lontano.

E poi un crepitio di rumori assordanti, fra bombe e Maradona, tricchi tracche e San Gennaro e fischi cu a botta.

In quei momenti così intensi, il mio pensiero lo rivolgevo a “VOI”, che mi seguite e mi volete autenticamente bene.

Virtualmente, in quei momenti di gioia, frammista a speranza per un anno migliore, Vi sentivo ancora più vicini a me, in quel mio capodanno inedito, ma ugualmente speciale e bello, contagiato di Covid e di Amore.