Vaccini Covid, rari effetti collaterali gravi nei bambini
27 Giugno 2023I vaccini COVID-19 di Moderna e Pfizer-BioNTech sono sicuri per i bambini sotto i 5 anni, secondo i risultati di uno studio finanziato dai Centers for Disease Control and Prevention.
Una revisione di dati relativi a oltre 247.000 dosi di vaccini mRNA COVID-19 somministrate a bambini piccoli (la maggior parte dei quali di età pari o inferiore a 4 anni) non ha rilevato il verificarsi di effetti collaterali gravi. Lo studio, pubblicato su ‘Pediatrics’, è stato condotto dalla divisione di ricerca Kaiser Permanente che ha utilizzato i dati provengono dal Vaccine Safety Datalink, che raccoglie informazioni mediche sui pazienti da 8 sistemi sanitari (5 regioni Kaiser Permanente insieme a Marshfield Clinic in Wisconsin, Health Partners a Minneapolis e Denver Health in Colorado).
Nel dettaglio sono stati analizzati i dati provenienti da 135.005 dosi somministrate a bambini di età pari o inferiore a 4 anni che hanno ricevuto il vaccino mRNA Pfizer-BioNTech e 112.006 dosi somministrate a bambini di età pari o inferiore a 5 anni che hanno ricevuto la versione prodotta da Moderna.
Lo studio ha preso in considerazione 23 potenziali effetti collaterali gravi, inclusi esiti come coaguli di sangue, convulsioni, ictus, miocardite, pericardite e convulsioni.
Lo studio non ha riscontrato dati preoccupanti per quanto riguarda convulsioni dopo la vaccinazione, che si osservano occasionalmente dopo altre vaccinazioni infantili di routine nei bambini sotto i 2 anni. I ricercatori sottolineano però abbia in alcuni casi un basso potere statistico per l’analisi precoce, in particolare per alcuni eventi avversi rari.
“Questi risultati possono rassicurare medici, genitori e decisori politici allo stesso tempo” ha affermato l’autore senior Nicola Klein, direttore del Kaiser Permanente Vaccine Study Center e ricercatore presso la Divisione di ricerca. “Anche se l’emergenza COVID-19 è finita, sappiamo che il coronavirus rappresenta una seria minaccia a lungo termine per tutte le età, compresi i bambini. Vaccinarli li avvantaggia riducendo il peso della malattia, evitando di diffondere il virus alla famiglia e agli altri e mitigando il piccolo ma reale rischio di malattia grave”.
Una revisione di dati relativi a oltre 247.000 dosi di vaccini mRNA COVID-19 somministrate a bambini piccoli (la maggior parte dei quali di età pari o inferiore a 4 anni) non ha rilevato il verificarsi di effetti collaterali gravi. Lo studio, pubblicato su ‘Pediatrics’, è stato condotto dalla divisione di ricerca Kaiser Permanente che ha utilizzato i dati provengono dal Vaccine Safety Datalink, che raccoglie informazioni mediche sui pazienti da 8 sistemi sanitari (5 regioni Kaiser Permanente insieme a Marshfield Clinic in Wisconsin, Health Partners a Minneapolis e Denver Health in Colorado).
Nel dettaglio sono stati analizzati i dati provenienti da 135.005 dosi somministrate a bambini di età pari o inferiore a 4 anni che hanno ricevuto il vaccino mRNA Pfizer-BioNTech e 112.006 dosi somministrate a bambini di età pari o inferiore a 5 anni che hanno ricevuto la versione prodotta da Moderna.
Lo studio ha preso in considerazione 23 potenziali effetti collaterali gravi, inclusi esiti come coaguli di sangue, convulsioni, ictus, miocardite, pericardite e convulsioni.
Lo studio non ha riscontrato dati preoccupanti per quanto riguarda convulsioni dopo la vaccinazione, che si osservano occasionalmente dopo altre vaccinazioni infantili di routine nei bambini sotto i 2 anni. I ricercatori sottolineano però abbia in alcuni casi un basso potere statistico per l’analisi precoce, in particolare per alcuni eventi avversi rari.
“Questi risultati possono rassicurare medici, genitori e decisori politici allo stesso tempo” ha affermato l’autore senior Nicola Klein, direttore del Kaiser Permanente Vaccine Study Center e ricercatore presso la Divisione di ricerca. “Anche se l’emergenza COVID-19 è finita, sappiamo che il coronavirus rappresenta una seria minaccia a lungo termine per tutte le età, compresi i bambini. Vaccinarli li avvantaggia riducendo il peso della malattia, evitando di diffondere il virus alla famiglia e agli altri e mitigando il piccolo ma reale rischio di malattia grave”.