Valerio de Gioia, la pandemia ha fatto crescere la violenza di genere
14 Febbraio 2021“Nel mese di marzo 2019 si erano registrate 38 uccisioni di persone, di cui 12 erano donne, nel mese di marzo 2020 ci sono state 11 uccisioni di persone e di esse ben 7 erano donne, quindi i dati, in termini percentuali, indicano come nel marzo 2019 il numero delle donne uccise abbia rappresentato circa il 30% degli omicidi totali, mentre nel 2020 rappresenta il 60%”.
La violenza di genere sembra essersi chiaramente implementata a causa del covid-19 e della forzata convivenza legata alle severe misure restrittive.
“Aumenta la percentuale degli omicidi commessi in ambito familiare, che sale dal 45% del 2019 al 58% nel 2020, sebbene, gli omicidi complessivi (computando anche quelli commessi fuori da contesto familiare) sono complessivamente diminuiti da 63 nel 2019 a 53 nel 2020. Ma soprattutto aumentano complessivamente le vittime di sesso femminile che passano da 36 a 40, la cui percentuale aumenta dal 57% al 75% delle vittime totali. Il dato relativo agli omicidi commessi da partner o ex partner risulta invariato (27) ma, mentre nel 2019 le donne uccise da partner o ex partner erano del 43%, nel 2020 salgono al 51%. Fonte: dati DCPC servizi”
Sono 7 i femminicidi dall’inizio del 2021, più di uno a settimana. Un dato che si unisce a quello del 2020 su cui pesano i lunghi mesidel lockdown. Secondo i dati dell’Istat nei primi 6 mesi 2020 i femminicidi sono stati il 45% del totale degli omicidi, contro il 35% dei primi sei mesi del 2019.
Di questo parliamo con un Valente Magistrato: Valerio de Gioia, Esperto di violenza di genere. Magistrato nominato con D.M. luglio 1999 già Referente distrettuale per la Formazione Decentrata – Scuola Superiore della Magistratura dall’anno 2012 al 2016. Docente presso la Scuola di Specializzazione delle professioni forensi de La Sapienza e presso l’Istituto Superiore di Tecniche Investigative dell’Arma dei Carabinieri – Ufficio Addestramento, Velletri (corsi di aggiornamento sulla violenza di genere). Relatore in occasione dei convegni organizzati presso la Camera dei Deputati della Repubblica Italiana (Violenza e suicidio: strumenti di valutazione e intervento nelle aree metropolitane, 21 novembre 2018) presso il Palazzo Senatorio, Piazza del Campidoglio (La risposta delle istituzioni alla violenza di genere: dalla denuncia alla sentenza. Attualità e prospettive di riforma, 22 giugno 2018), presso la Facoltà di Economia Università “Sapienza”, sede di Latina (Stalking, violenza domestica e alienazione parentale, 19 novembre 2018), presso la Corte di Cassazione (I reati contro i soggetti vulnerabili, 13 aprile 2018 e presso la Corte di Appello di Roma (Corso breve sui reati di violenza nei confronti dei soggetti vulnerabili, 15-22 gennaio 2018) e, infine, presso l’Universitat De Valencia (La sustracciòn y la retenciòn de monor en ed extranjero: la experecncia italiana, 21 febbraio 2019).
Come ha vissuto e vive Valerio de Gioia la paura della pandemia e il forte disagio legato alle indispensabili misure restrittive?
Penso di averlo vissuto come tutti quanti, con la sensazione di essere stato posto agli arresti domiciliari per due mesi; la maggiore preoccupazione, però, è stata per la mia bambina di quattro anni costretta a non poter frequentare i propri coetanei, a non andare al parco e a rimanere lontana dai nonni ai quali è molto legata.
Nel 2020 una donna ogni 3 giorni è stata uccisa, ma preesistente e perdurante, per anni, è stata la violenza psichica con mortificazioni, umiliazioni, offese, vessazioni subite per possesso, gelosia, soprattutto per un fenomeno di effrazione intenzionale, ma la violenza è anche economica. Secondo Lei la Pandemia quanto ha implementato questi reati per l’effetto di cattività e per la lentezza giuridica? Il danno è incalcolabile per le vittime, ma soprattutto per gli orfani di femminicidi. Qual è il Suo pensiero a riguardo?
Certamente le convivenze forzate, imposte dalle misure volte a contenere la diffusione del contagio, hanno comportato un aumento dei reati di maltrattamenti in famiglia e della c.d. violenza assistita (considerata la presenza obbligata e costante dei minori nella abitazioni); il blocco di alcuni processi non ha comunque impedito alle forze dell’Ordine di intervenire, quando chiamate, e ai magistrati di procedere nei confronti degli autori della violenza domestica. Quanto al c.d. femminicidio, si continua a registrare una costante ascesa di tale terribile fenomeno che vede, oltre alle vittime dirette, un numero significativo di vittime indirette o secondarie (gli orfani) ai quali l’ordinamento dovrebbe assicurare tutele maggiori.
Il Gap-Gender è un dato obiettivo, incontrovertibile ed inconfutabile in Italia, ma soprattutto al Sud. La Pandemia lascia a casa le Donne sempre più sole e stanche, perché perdono il posto di lavoro. Qual è il Suo pensiero a riguardo per la Next Generation?
La pandemia ha aumentato il divario di genere: dei posti di lavoro perduti in questo periodo pare che il 90% fosse di donne.
Il legislatore dovrebbe intervenire garantendo misure di supporto e di rilancio dell’attività lavorativa femminile così da assicurare, alle prossime generazioni, una parità di genere nel mondo del lavoro che allo stato sembra ancora lontana.