Vangelo in salute, la Parola che cura: Manifestazione

Vangelo in salute, la Parola che cura: Manifestazione

6 Gennaio 2025 Off Di Fabio De Biase

“Seguire la stella o fermarsi al palazzo? La fede come viaggio che sfida le convenzioni.”

Il Vangelo dell’Epifania, tratto da Matteo 2,1-12, è uno dei testi più affascinanti e misteriosi del Nuovo Testamento. Ci parla di un viaggio, di una ricerca e di un incontro che cambiano la storia. I Magi, sapienti e stranieri, si mettono in cammino seguendo una stella, affrontando l’incertezza e il rischio, fino a giungere a Betlemme, dove adorano il Bambino Gesù.

Un viaggio che sfida la logica

La figura dei Magi è sorprendente: uomini di scienza e di potere che si lasciano guidare da un segno fragile e misterioso, una stella. È un viaggio che contrasta con la logica del potere rappresentata da Erode e dalla sua corte.

La fede, come ci insegnano i Magi, non è una certezza già acquisita, ma un cammino che richiede coraggio, apertura e disponibilità a lasciare le proprie sicurezze. Quanti di noi sono disposti a uscire dalle proprie abitudini per seguire una “stella” che indica un orizzonte nuovo?

Erode e i Magi: due atteggiamenti opposti

Il contrasto tra Erode e i Magi è centrale in questo Vangelo. Erode è il simbolo del potere che si chiude su se stesso, che vede ogni novità come una minaccia. I Magi, invece, rappresentano la ricerca autentica, l’umiltà di chi non teme di imparare da una realtà che va oltre le proprie aspettative.

oggi, nelle nostre comunità, siamo più simili ai Magi o a Erode? Siamo aperti a ciò che non conosciamo, pronti a lasciarci stupire, o restiamo ancorati alle nostre sicurezze, temendo ogni cambiamento?

La stella che guida al cuore della fede

La stella conduce i Magi a Betlemme, ma non li ferma al cielo. Il loro viaggio trova il suo compimento nell’incontro con una realtà terrena e umile: un bambino in una mangiatoia. Qui sta il paradosso dell’Epifania: la luce divina si manifesta nella fragilità umana.

Questa verità ci interpella profondamente: cerchiamo Dio nei segni grandiosi o sappiamo riconoscerlo nei piccoli gesti, nelle persone semplici, nelle situazioni quotidiane? La stella dell’Epifania ci invita a guardare in alto, ma anche a chinare il capo davanti al mistero dell’incarnazione.

Un dono che cambia la vita

I Magi non arrivano a mani vuote: portano oro, incenso e mirra, doni preziosi che simboleggiano il riconoscimento della regalità, della divinità e del sacrificio di Gesù. Ma il vero dono che offrono è il loro stesso cammino, la loro disponibilità a lasciarsi trasformare dall’incontro con Cristo.

E noi, cosa siamo disposti a offrire? La fede non è solo ricevere, ma anche donare: il tempo, le risorse, l’amore. È un movimento di reciprocità che ci rende partecipi del mistero divino.

Un invito a camminare insieme

L’Epifania non è solo la festa dei Magi, ma anche un appello a tutta l’umanità. La salvezza portata da Cristo non conosce confini: è un dono per tutti, senza distinzioni di cultura, lingua o religione.

In questa Epifania di Tuttosanità, lasciamoci provocare dal viaggio dei Magi: siamo disposti a camminare insieme, a superare le divisioni, a costruire comunità aperte e accoglienti?

Che la stella dell’Epifania illumini i nostri passi, guidandoci verso l’incontro con Cristo e con i fratelli. E che la nostra vita diventi, come quella dei Magi, testimonianza di una fede viva, capace di curare il mondo con la luce della speranza e della carità.