Ventotene, commemorazione e liberazione di tartarughe

Ventotene, commemorazione e liberazione di tartarughe

27 Luglio 2020 0 Di Gaetano Milone

L’ambiente si sposa con la storia e il connubio diventa un modo per rafforzare la duplice esigenza di non dimenticare e di conservazione degli ambienti naturali.

 

La commemorazione dell’affondamento del piroscafo S. Lucia – ad opera di aerosiluranti inglesi il 24 luglio del 1943, a punta Eolo, al largo di Ventotene, con una centinaia di vittime civili (la maggior parte ponzesi) – ha visto la presenza del Comandante Generale delle Capitanerie di Porto, Ammiraglio Giovanni Pettorino che, per l’occasione, si è immerso nel relitto a circa 50 metri di profondità. L’evento è stato anche l’occasione per la liberazione, da parte dei biologi della stazione Anton Dohrn di Napoli, di alcune tartarughe Caretta-caretta munite di gps.

L’isola di Ventotene, al confine tra il Lazio e la Campania, scarsi due chilometri quadrati di superficie, con meno di mille abitanti, è oggetto durante tutto l’anno di rilevamenti da parte di TartaLazio e dalla stazione Anton Dohrn sulle tartarughe Caretta-caretta numerose in zona.

Sugli esemplari liberati nei giorni scorsi – due dei quali prelevati precedentemente a mare e ospitati in un apposito locale, messo a disposizione dall’Ufficio Locale Marittimo, diretto dal luogotenente Renato Carbone – sono stati collocati segnalatori gps sul carapace. Le due tartarughe, insieme ad un altro piccolo esemplare, trovato spiaggiato a Torvaianica e reimmesso in natura, verranno “seguite” durante il proprio percorso marino e potranno così aiutare i biologi ad apprendere ulteriori notizie su rotte, comportamenti e scelta di zone di riproduzione.

Obiettivo dell’iniziativa è quello di non perdere la memoria e, soprattutto, per trasmettere alle nuove generazioni la tutela e la salvaguardia dell’intero ecosistema marino.

A seguire il filmato