Verso l’Unione Europea della salute: Bruxelles vara due accordi strategici
28 Marzo 2023La pandemia oltre che un brutto ricordo, deve essere considerata anche un’esperienza sulla quale dover riflettere con attenzione a livello istituzionale e questo al fine di non ripetere, in futuro, una serie di gravi errori, costati non poco ai cittadini europei. Ed è proprio in tale ottica che il Parlamento Europeo lo scorso 4 ottobre ha approvato nuove misure allo scopo di rafforzare la capacità dell’Unione Europea di far fronte alle minacce sanitarie ed alla salute dei cittadini ovvero attraverso la costituzione di un’Unione Europea della salute, puntando anche alla revisione dei trattati.
Però, per il momento, in attesa di costituire tale Unione Europea della salute, le norme appena varate creano solo strumenti utili a garantire una migliore performance della prevenzione contro le malattie transfrontaliere e mirano, altresì, alla preparazione di una risposta compatta dei paesi UE di fronte alle minacce alla salute. Il testo normativo approvato, ammette gli errori del recente passato e cerca di trovare nuovi strumenti al fine di scongiurarne la ripetizione. Tra gli errori individuati, ad esempio, vi è quello della contrattazione individuale che ciascuno Stato ha fatto dei dispositivi medici e dei vaccini e che ha provocato ritardi nella profilassi oltre ad ingenti danni economici oltre a quello di aver consentito misure di contenimento disomogenee tra un Paese e l’altro, circostanza questa che ha reso totalmente inutili i sacrifici imposti ai cittadini di uno Stato quando nel Paese immediatamente confinante e comunicante, le regole erano molto meno restrittive. In tal senso, quindi, gli Eurodeputati, accanto alle nuove norme di prevenzione e controllo, hanno votato a favore dell’accordo sulla proroga del mandato al Centro Europeo per la prevenzione ed il controllo delle malattie, con l’obiettivo di assicurare la coerenza e l’integrazione delle misure adottate in caso di emergenza. Per fare ciò, il Centro Europeo dovrà collaborare costantemente con la Commissione, gli Stati nazionali e l’OMS. Naturalmente, al fine di permettere l’efficacia del lavoro del Centro Europeo sopra citato, l’accordo autorizza procedure di raccolta, analisi e diffusione dei dati sanitari a livello dell’Unione e sempre nel rispetto delle regole sulla privacy. Infine, compito del Centro Europeo di prevenzione sarà anche quello di formulare specifiche raccomandazioni a quegli Stati i cui sistemi sanitari dimostrano di non saper rispondere in modo consono alla prevenzione di eventuali focolai di malattie trasmissibili.