Via le Ambulanze “avvoltoie” dagli ospedali
24 Febbraio 2019Guido Bourelly: “Ci sono cooperative e associazioni che mettono in strada vecchie ambulanze che a volte non sono neanche assicurate”.
Girando tra ospedali e distretti dell’Asl Napoli 1 il neo commissario Ciro Verdoliva si è accorto che la presenza di ambulanze “private” agli ingressi degli ospedali sono un pessimo fenomeno. Autisti e barellieri trascorrono giornate e notti a pochi passi dall’ingresso delle strutture sanitarie cittadine con la speranza di concludere il turno di lavoro con una lucrosa “caccia al paziente”.
Prima o poi un malato da trasferire in una casa di cura o da riaccompagnare a casa perché guarito o (ipotesi che si realizza magari con la collaborazione di <amici> in camice bianco) perché gravissimo ed i familiari vogliono riportarlo a casa per fargli trascorrere l’ultimo flash della sua vita tra le lenzuola del suo letto. È un problema cittadino, è un problema che, per dirla tutta, il bravo Verdoliva avrebbe potuto notare da direttore dell’ufficio tecnico del Cardarelli o, meglio ancora, da direttore generale della più attiva azienda ospedaliera cittadina. Se n’è accorto ora. Ed è un bene. Anche perché durante la sua prima conferenza stampa ha annunciato, ufficialmente, che le ambulanze private devono andar via dagli ingressi degli ospedali dell’Asl Napoli 1. Era ora.
Che succederà? Chi inviterà autisti e barellieri a riaccendere il motore e ad allontanarsi da quel posto? La risposta è semplice. Ogni ospedale, ogni distretto, ogni ufficio dell’Asl ha un direttore sanitario e un direttore amministrativo ai quali dalla direzione generale arriva un input da osservare: fate andar via le ambulanze private. Ogni struttura ha guardie giurate e custodi ai quali dare un incarico chiaro e tassativo. Se la disposizione non viene rispettata il direttore amministrativo può far valere i suoi diritti con la società di vigilanza o sui custodi. Se il direttore sanitario e quello amministrativo non si adeguano alle disposizione della direzione generale, beh! vuol che deve cominciare un valzer anche per loro…
“Io sono stato uno dei primi a segnalare proprio all’ingegnere Ciro Verdoliva – ricorda Guido Bourelly, amministratore delegato della Bourelly Healt Service, società che insieme con la Croce Rossa e le ambulanze dell’Asl gestisce il trasporto infermi per il 118 – la presenza di ambulanze private all’interno delle strutture ospedaliere. Mi fa piacere che girando fra più ospedali della città il commissario Verdoliva si è reso conto dell’estensione di questo fenomeno. Sono d’accordo con la sua proposta”.
Per anni via libera ai privati, che corrono con lampeggianti accesi ed a sirene spiegate per la città con pazienti dimessi da strutture sanitarie che spesso pagano questo viaggetto caro e amaro. Il tutto con una gran confusione tra ambulanze “legali” e “private”.
“Siamo in pochi a rispettare i requisiti indispensabili per la gestione del trasporto infermi. Nel mondo delle ambulanze c’è chi autorizza a lavorare personale che non si sottopone ogni sei mesi al droga test e all’alcol test. Ci sono cooperative e associazioni che mettono in strada vecchie ambulanze che a volte non sono neanche assicurate o che magari hanno a bordo personale privo del brevetto di pronto soccorso. Il commissario Verdoliva ha individuato un problema importante per la città. Mi auguro che, insieme con il Comune, proceda rapidamente ad una regolamentazione del trasporto infermi “.
Dottore Guido Bourelly, cosa intende per regolamentazione?
“A Napoli città lavorano circa centodieci ambulanze e di queste probabilmente solo una cinquantina di automezzi sono in regola con le normative per il trasporto infermi. Si dovrebbe creare, come avviene per i taxi, un albo delle ambulanze”.
Ci sarebbe da intervenire anche sui costi. Esiste un regolamento comunale che fissa gli importi da pagare?
“Sì, c’è un vecchio regolamento comunale che credo non venga aggiornato da anni. Probabilmente per questo determina usi e abusi anche dal punto di vista economico. Secondo me sono necessari un albo delle ambulanze e un regolamento con una serie di prescrizioni e con un tariffario chiaro (da tenere costantemente aggiornato) per garantire un buon servizio ai cittadini”.
Il trasporto con il 118 è gratuito?
“Certamente. Viene effettuato dalle ambulanze dell’Asl, da quelle della Croce Rossa Italiana e da quella della Bourelly Health Service con fondi che la Regione Campania trasferisce alle singole Aziende sanitarie”.
Chi controlla le ambulanze?
“Dovrebbero farlo le varie forze di polizia, ma in mancanza di un albo e di una regolamentazione appropriata credo che i controlli sono, diciamo così, abbastanza saltuari”.