Vietri, la gestione deluchiana fa scappare i medici bravi da Salerno
29 Luglio 2024“La gestione deluchiana della sanità, che ha comportato la fuga di eccellenze mediche verso strutture sanitarie persino fuori dalla Campania, continua a compromettere l’efficienza dell’Azienda ospedaliera universitaria ‘San Giovanni di Dio Ruggi d’Aragona’ di Salerno”. Lo dichiara, in una nota, la deputata salernitana Imma Vietri, capogruppo di FdI alla Commissione Affari Sociali della Camera. “L’aver messo di fatto il professore Severino Iesu nelle condizioni di dover dare le dimissioni insieme alla sua equipe – a cui sono susseguite quelle di altri illustri medici (come il cardiologo Rodolfo Citro) – ha provocato inevitabili ripercussioni, in particolare, presso il reparto di Cardiochirurgia. Gli interventi chirurgici presso la Torre Cardiologica (finita anche alla ribalta delle cronache nazionali per la vicenda giudiziaria che vede coinvolto il primario Enrico Coscioni, interdetto dalla professione medica e sospeso da presidente di Agenas a seguito di un’indagine sul decesso di un paziente) ormai sono passati dai circa 15-16 a settimana ai 7-8 a settimana. Questo vuol dire – sottolinea Vietri – che molti pazienti preferiscono intraprendere i cosiddetti ‘viaggi della speranza’ per farsi curare fuori regione. E, non a caso, presso un centro sanitario d’eccellenza del Molise, lo stesso dove si è trasferito proprio il professore Iesu insieme alla sua equipe, in un solo anno si sono realizzati ben 500 interventi. Questo è un altro chiaro indicatore della crisi in cui versa ormai da tempo l’ospedale di Salerno. L’addio del professore lesu è soprattutto la dimostrazione di un sistema fallimentare che non riconosce il merito di un luminare ma, anzi, preferisce premiare l’amico di un sistema di potere ormai corrotto. E De Luca cosa fa? Continua a tacere e a trascorrere il tempo facendo solo propaganda elettorale. Ma la stagione deluchiana prima o poi avrà fine: a chi verrà dopo spetterà l’arduo compito di ricostruire la sanità campana partendo da quelli che un tempo erano i punti di forza” – conclude Vietri.