Violenza sugli operatori della sanità, appello a Mattarella
29 Agosto 2019Paolo Ficco, segretario nazionale Saues: “Sulla carenza dei medici dell’emergenza e le aggressioni in tutta Italia intervenga il presidente della Repubblica”.
Non si riflette mai abbastanza sulla considerazione che le aggressioni agli operatori della sanità, segnatamente quelli impegnati nell’emergenza-urgenza, mette a repentaglio non solo l’incolumità degli addetti ma, ed è persino più sciagurato, quella di pazienti gravi che, per questo criminale malcostume, rischiano di rimetterci la vita e, comunque, nella migliore delle ipotesi, di non essere assistiti adeguatamente. “Questa mattina a Palermo, ieri a Catanzaro, appena qualche giorno fa a Napoli. Non c’è giorno che passi che non si verifichino violente aggressioni ai danni dei medici di Pronto Soccorso e emergenza territoriale.
È evidente che la grave carenza di personale medico che è alla base di questi oramai quotidiani e non più tollerabili episodi, va affrontata subito, una volta per tutte. Anche per porre finalmente fine ai turni massacranti ai quali vengono praticamente costretti tantissimi medici dell’emergenza oramai allo stremo. Preso atto della non risposta dei governi nazionali e regionali, ci appelliamo al presidente Mattarella”. Lo afferma, commentando il fenomeno delle aggressioni ai danni dei medici, il presidente nazionale del Sindacato autonomo urgenza ed emergenza sanitaria Paolo Ficco per il quale “mai come in questo momento, se non si vorrà assistere al default dell’intero sistema sanitario, servono scelte coraggiose e determinate”.
Per Ficco “vanno espletati immediatamente i concorsi e, soprattutto nei servizi di Pronto Soccorso e dell’emergenza territoriale, serve l’immediato ricorso ai dipendenti, ai convenzionati, ai libero-professionali e ai giovani laureati inoccupati debitamente formati, così come da noi sistematicamente suggerito e sistematizzato nel nostro Progetto Ri.s.e.s.t. trasmesso ad ottobre scorso al governo Conte”.
“Diversamente – avverte il presidente nazionale del Saues – non si farà un buon servizio al cittadino né ci si potrà stupire più di tanto di fronte alla recrudescenza delle violenze. Siamo convinti, ben conoscendone la sensibilità istituzionale, che su questi temi il Capo dello Stato non farà mancare la sua presenza”.