Violenza sui camici bianchi nel salernitano, fenomeno sempre più diffuso e allarmante

Violenza sui camici bianchi nel salernitano, fenomeno sempre più diffuso e allarmante

12 Marzo 2023 Off Di La Redazione

I casi di violenza accertati verso medici e operatori sanitari anche nel Salernitano fanno parte della cronaca quotidiana. Ormai è un vero e proprio fenomeno allarmante e le aggressioni spesso nei confronti del personale medico e infermieristico sono commesse da pazienti e familiari.
Oggi, in occasione della celebrazione della “Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari”, istituita dalla legge 14 agosto 2020, numero 113, il prefetto di Salerno, Francesco Russo, insieme ai direttori generali dell’Asl Salerno, Gennaro Sosto e dell’Azienda Ospedaliera Universitaria “San Giovanni di Dio Ruggi d’Aragona”, Vincenzo D’Amato, fanno il punto della situazione sul delicato tema della sicurezza nelle strutture sanitarie presenti sul territorio richiamando anche l’attenzione dei cittadini sulla gravità del fenomeno.
L’Asl Salerno, che è presente da Scafati a Sapri, in una delle province più estese d’Italia, con otto presidi ospedalieri dotati di Pronto soccorso attivo, e impiega tra personale medico e sanitario circa 4mila unità, è impegnata nel contrasto di questi gravi e sempre più diffusi episodi anche attraverso l’adozione di alcune importanti misure organizzative.
Oltre all’adozione di alcune importanti delibere – “Costituzione del Comitato per la Sicurezza Aziendale dell’Asl Salerno”; “Adozione della Procedura Aziendale di Sicurezza sulla Prevenzione degli Atti di Violenza nei Luoghi di Lavoro dell’Asl Salerno”; “Approvazione dell’Accordo di Collaborazione tra l’Asl Salerno e l’Ordine delle Professioni Infermieristiche della Provincia di Salerno nella prevenzione delle aggressioni contro il personale sanitario”, proprio in questi giorni è partita una richiesta di finanziamento, nell’ambito dei fondi europei, di progetto finalizzato all’acquisto di un sistema di bodycam da dare in dotazione al personale dei Servizi Penitenziari e servizi relativi all’area dell’Emergenza -118.
In proposito, il direttore generale, Gennaro Sosto, evidenzia che l’Asl Salerno “agisce da sempre nella consapevolezza che gli episodi di violenza, sempre più gravi e frequenti a danno del personale sanitario, non possono in alcun modo essere ricondotti a semplici episodi oppure a incidenti di percorso, ma sono il riflesso di un malessere sociale profondo e diffuso. Altrettanto chiara è la consapevolezza che questo fenomeno debba essere affrontato in modo sistematico, all’interno dei luoghi di lavoro, coinvolgendo dirigenti, soggetti preposti alla tutela della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro, professionisti e lavoratori”.
Anche l’Azienda ospedaliera universitaria “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona”, con quattro presidi ospedalieri dotati di Pronto soccorso, da Salerno ad Amalfi, e circa 4mila unità tra medici e sanitari, ha fatto rientrare tra i suoi principali obiettivi il contrasto ai fenomeni di aggressione e violenza nei confronti del personale.
Per il direttore generale, Vincenzo D’Amato: “occorre incentivare la formazione e sensibilizzare la cittadinanza, a partire dai giovani, facendo capire che perpetrare aggressioni e atti violenti contro operatori sanitari non solo è grave, inconcepibile e da condannare, ma ci pone davanti a un paradosso perché si pratica violenza contro coloro che sono i responsabili della nostra salute. Aggredire, anche solo intimidire, i sanitari significa avere meno assistenza perché si va a incidere anche sull’aspetto psicologico degli operatori, vuol dire determinare una difficoltà anche per gli altri pazienti, ma soprattutto vuol dire far venire meno quel tessuto sociale che è alla base di ogni consesso civile. Il nostro principale e comune obiettivo deve essere quello di educare alla prevenzione e alla gestione degli episodi di violenza”.